martedì 25 novembre 2008

Compleanno in famiglia per Topolino

 
(pics di Tonus)

Lesa (Novara) - La festa per il suo ottantesimo compleanno Topolino ha voluto organizzarla nella sua nuova casa sul lago. Qui alberi e siepi non sono impenetrabili, la scorta c'è ma non si vede, Pluto abbaia e corre avanti e indietro nel parco tra il prato all'inglese dove atterra l'elicottero e l'approdo per il sommergibile (in regalo con i prossimi 4 numeri del fumetto). Centinaia di persone assiepate dietro ai cancelli per tutto il giorno. Tutti ad invocare il festeggiato: Mickey Mouse.

Il topo più famoso del mondo è atterrato verso mezzogiorno con la moglie Minnie, i figli Piermickey, Marina, Luigi, Barbara, e i nipotini Tip e Tap. Baci e flash dei fotografi sotto le pale dell'elicottero pilotato da Paperinik. Topolino mostra un look giovanile indossando i classici calzoncini rossi e le scarpe gialle col tacco che l'hanno reso famoso in tutto il mondo. La moglie Minnie indossa invece un completo bianco con un elegante cappellino che le copre le orecchie e non solo quelle. I figli e i nipotini Tip e Tap vestono abiti color pastello. Sembra quasi di trovarsi in un paesaggio magico alla Mary Poppins o in una allucinazione indotta dall'LSD.
La folla lo acclama, i giornalisti sono in delirio, un reggiseno vola per aria, è quello di Giuliano Ferrara! Topolino si avvicina al cancello d'ingresso e si ferma a lungo a parlare e scherzare.

Qualche foto di rito con le mitiche corna, i soliti scherzi da prete e qualche battutaccia sulle donne; il caro vecchio Topolino appare rilassato e disteso mentre racconta a giornalisti ed amici delle sue ultime esibizioni in giro per il mondo. Parla anche di politica e di attualità facendo le imitazioni di Putin, Obama e Ahmadinejad del quale però non riesce a pronunciarne il nome senza annaffiare i presenti. Gli ospiti rimasti asciutti sono i più divertiti, i giornalisti eiaculano.
Riguardo la sua salute esclama: «nessun malore, potrei farmi 5 topine anche subito ahah!». Poi, dopo un calcio sugli stinchi da parte di Minnie, ritratta: «non l'ho mai detto!». Eh si, Topolino è proprio in forma.

La festa è molto informale, solo con i familiari e gli amici più intimi della Disney. Il pranzo è stato cucinato da Nonna Papera, Pippo intrattiene gli ospiti con musica dal vivo ma, come al solito, combina un guaio stonando tutte le canzoni di Mariano Apicella, migliorandole.
Tra gli invitati riconosciamo Archimede, Qui Quo Qua, Pinocchio (caro amico nonché consigliere personale), le bellissime Cenerentola, Mary Poppins, Aurora e la Sirenetta (tutte "timbrate" come ama dire Topolino), Biancaneve, i sette nani, Brunetta, Peter Pan, Capitan Uncino, Bambi, Simba, Orazio e Clarabella (che si sono auto invitati), Bianca e Bernie, la banda Bassotti, Macchianera, Filippo Facci e Buzz Lightyear. Non invitato invece Di Pietro Gambadilegno.

Dopo pranzo, anche un simpaticissimo spettacolo di burattini per i più piccoli. Tip e Tap sono letteralmente impazziti nel vedere Angelino Alfano combattere contro i saraceni. Anche Brunetta era entusiasta. «Devono divertirsi anche loro - scherza nonno Mickey - facciamo tutto in casa perché è giusto festeggiare, ma bisogna anche risparmiare, altrimenti chi lo sente poi Tremonti?».
Verso le 19.00 Topolino e la sua famiglia si preparano a tornare in città. L'elicottero scende sul prato atterrando sopra il piccolo Bambi. Alcuni si scandalizzano, la chiesa non dice nulla quindi è ok. Prima di partire, Topolino esce a salutare i fans. Ultimi baci e fotografie con alcune massaie che indossano cappellini con le orecchie e la scritta “Topolino Presidente”. Ancora un paio di corna che non guastano mai, e poi via nel cielo al chiaro di luna.


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Pubblicato su "Emme" n°57

lunedì 10 novembre 2008

Il Caso Phoenix

Il robot Phoenix su Marte è in fin di vita. A 158 giorni dal suo sbarco sulla superficie del pianeta rosso, la sonda della Nasa sta soccombendo vittima delle tremende condizioni ambientali. Per questo motivo gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, che dalla terra controllano le sue condizioni, hanno deciso di staccarne in anticipo l'alimentazione.

Il caso di Phoenix ricorda quello di Hal9000 (il computer di bordo dell'astronave di 2001 Odissea nello spazio - ndr), ma è molto diverso. A differenza di Hal9000 che non voleva essere spento, Phoenix prima di partire ha lasciato detto ai suoi costruttori che in caso di problemi non avrebbe voluto rimanere a fare il vegetale su un pianeta più inospitale di un sindaco leghista.

Naturalmente la decisione degli scienziati di staccare la spina ha suscitato forti polemiche negli ambienti del Vaticano. Il Cardinal Bagnasco ha espresso tutta la sua preoccupazione sulla vicenda: "Togliere l'energia ad un robot è come togliere da mangiare e da bere a una persona che ne ha bisogno".
Per la chiesa la vita va difesa in ogni suo momento poiché sulla vita stessa, e sulla sua interruzione, nessun uomo ha alcuna signoria. Tanto meno degli scienziati che sono ancora convinti che gli uomini si siano evoluti dalle scimmie.
Secondo l'Osservatore Romano, nessun esperto potrebbe, allo stato attuale, dichiarare l’irreversibilità della condizione di stato vegetativo, se non in base ad una scelta puramente soggettiva. E pertanto accusa gli scienziati di volersi sostituire a Dio.

Ma dalla California i creatori di Phoenix ribattono: "Non stiamo evocando una sorta di diritto alla morte, ma un diritto a dire si o no a qualsiasi prolungamento di alimentazione su un robot che ha già il processore spento. Naturalmente ci stiamo muovendo nel più rigoroso, pieno e trasparente rispetto di ogni legge della robotica e del buon senso".

Intanto sia il Movimento dei Robot Cristiani che la Lega degli Ingegneri Robo-Cattolici hanno aderito all'appello di Giuliano Ferrara in difesa della vita di Phoenix. Simbolicamente spediranno un cellulare, un vibratore o un altro oggetto elettronico presso la sede del laboratorio a Pasadena


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Pubblicato su “Emme” n° 55

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