mercoledì 31 marzo 2010

Come diventare ricchi con relativa facilità

Per la serie "messaggi per il sociale" ecco un'altro semplice suggerimento per migliorare la vostra vita.

1) Telefonate alla sede centrale del PD e chiedete di parlare con il segretario del partito. Quando D'Alema Bersani in persona vi risponderà, voi con molta tranquillità chiedetegli di farvi un pronostico sulle partite di Champions League della settimana. Poi, salutatelo cordialmente e riagganciate.

2) Recatevi alla SNAI e scommettete esattamente l'opposto di quanto pronosticato da Bersani.

3) Incassate la vincita e ripetete questo sistema tutte le volte che volete. Infallibilità garantita e certificata.

domenica 28 marzo 2010

George Carlin about politicians and voting


"Now, there's one thing you might have noticed I don't complain about: politicians. Everybody complains about politicians. Everybody says they suck. Well, where do people think these politicians come from? They don't fall out of the sky. They don't pass through a membrane from another reality. They come from American parents and American families, American homes, American schools, American churches, American businesses and American universities, and they are elected by American citizens. This is the best we can do folks. This is what we have to offer. It's what our system produces: Garbage in, garbage out. If you have selfish, ignorant citizens, you're going to get selfish, ignorant leaders. Term limits ain't going to do any good; you're just going to end up with a brand new bunch of selfish, ignorant Americans. So, maybe, maybe, maybe, it's not the politicians who suck. Maybe something else sucks around here... like, the public. Yeah, the public sucks. There's a nice campaign slogan for somebody: 'The Public Sucks. Fuck Hope.'"

"I have solved this political dilemma in a very direct way: I don't vote. On Election Day, I stay home. I firmly believe that if you vote, you have no right to complain. Now, some people like to twist that around. They say, 'If you don't vote, you have no right to complain,' but where's the logic in that? If you vote, and you elect dishonest, incompetent politicians, and they get into office and screw everything up, you are responsible for what they have done. You voted them in. You caused the problem. You have no right to complain. I, on the other hand, who did not vote -- who did not even leave the house on Election Day -- am in no way responsible for that these politicians have done and have every right to complain about the mess that you created."

mercoledì 24 marzo 2010

Calderoli vs. le leggi


Oggi il ministro Calderoli ha dato fuoco alle 375 mila leggi abrogate. Grande attesa per domani, quando Berlusconi in persona cacherà sopra la Costituzione.

In foto, il ministro Calderoli fiero come il giorno in cui gli assegnarono l'insegnante di sostegno. 
Io, però, lo preferivo così.

martedì 23 marzo 2010

Chiudete i pollai. Arriva la volpe

Niente Annozero, niente Ballarò, niente Porta a Porta. Si deve rispettare la "par condicio". Niente programmi pollaio. Non sia mai che la gente possa scoprire che il PDL ha rotto il cazzo.

Oggi però a Uno Mattina è arrivata la telefonata di quel volpone di Silvio Berlusconi. Solito show pre elettorale con i consueti attacchi verso il "partito dei giudici", l'asse del male e il cadavere di Lenin.
Non sono stupito del fatto che, come al solito, abbia dato prova del totale spregio dei valori democratici. Ormai per lui è diventata una cosa naturale e incontrollata come il battito delle ciglia o la candidatura per chi gli succhia l'uccello.

La cosa che veramente mi fa incazzare è che dopo quasi 15 anni di questi teatrini, ci sia ancora gente che lo reputa un leader credibile e liberale.
La questione è molto semplice. Da un lato ci sono coloro i quali vengono in qualche modo avvantaggiati dal votare Berlusconi e quindi ricadono di diritto nella categoria dei complici. Dall'altra parte, invece, c'è il branco di idioti.

 [pics di Marco Tonus]

Berlusconi vs. il Cancro



Votate per la PDL e sconfiggeremo il cancro. Esatto, avete sentito bene. Noi della PDL non siamo come quei tristi e boriosi comunisti che tentano ogni anno di sabotare le Telethon, e che nelle segrete dei loro circoli mettono a punto armi biologiche in grado di aumentare la diffusione di questa tremenda malattia nel nostro paese.

Noi, il partito del fare, siamo qui oggi per dare un chiaro messaggio a questi figuri. Proprio come Gesù, noi non ci faremo fermare dalla croce delle menzogne sulla quale i Ponzio Pilato della sinistra ci hanno fatto inchiodare.
Io, Silvio Berlusconi, vi prometto che risorgerò dal mio sepolcro di Putin e porterò pace e amore a tutti voi miei cari sudditi.

Insieme scofiggeremo il popolo del male. Viva il PDL! Viva Silvio Berlusconi! E viva la libertà!

Ecco, al punto in cui siamo, sarebbe stato meglio fare un discorso del genere. No?

domenica 21 marzo 2010

Il milione

From Ezekiel il confronto tra piazza S. Giovanni a Roma fotografata il primo maggio 2009 (foto a sinistra) e la piazza il 20 marzo 2010 (foto a destra), fotografia fatta dallo stesso identico balcone, si possono notare i punti di riferimento degli alberi.

Certo mancavano quegli ingrati degli abruzzesi. Verdini ha speso milioni di euro in telefonate a tutti gli schiavi i dirigenti del pdl in abruzzo, affinché riempissero  gli autobus con qualunque cosa fosse in grado di stare in piazza a Roma. Alcuni hanno anche vestito con magliette e berretti alcune macerie e calcinacci e le hanno caricate sui bus.


sabato 20 marzo 2010

L'amore vince sull'odio. Ma i soldi battono pure sasso, carta e forbice.

[foto trovata qui: http://friendfeed.com/lucah]


Driiiiiin...  telefono.


- Pronto?

- Salve, chiamo da parte della sua agenzia di lavoro interinale.

- Buongiorno. Mi avete trovato un altro posto in qualche piantagione di cotone?

- No. In realtà la chiamiamo per sapere se intende andare alla manifestazione di Roma.

- ...?

- La manifestazione per il presidente Silvio Berlusconi. Contro l'esercito del male.

- No, guardi, non sono un fan di star wars.

- Se decidesse di venire a Roma, non le nascondo che potrebbero esserci buone possibilità per un lavoro a breve. Non so se ha capito. E poi il viaggio è totalmente spesato, con pranzo e cena offerti dal PDL.

- Come scusi?

- Si. Inoltre, se lei accettasse anche di indossare una maglietta con la scritta "meno male che Silvio c'è" le regaleremmo una vera banconota da 100 euro.

- Pensate davvero che la mia dignità valga un viaggio a Roma in autobus "all inclusive" e una banconota da 100 euro?

- Così dicono i sondaggi...

- A che ora mi devo far trovare alla stazione dei bus?


***

Aggiornamento delle 16.25


...Cortei arrivano a S. Giovanni sulle note di Star Wars

A furia di battere la testa contro il muro devo essere diventato veggente...

giovedì 18 marzo 2010

The Napolitano Effect

Si dice che un monito di Napolitano sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo.



Adesso avete il vostro colpevole per i disastri in Cile e ad Haiti.

mercoledì 17 marzo 2010

Come risparmiare 7 euro e vivere felici

Questo potrebbe essere il primo di una serie di post dedicati ai consigli cinematografici mirati a farvi risparmiare qualche euro che potrà tornarvi utile quando ben presto perderete anche quella merda di lavoro precario che avete conquistato coltivando le piantagioni di cotone personali del vostro capo.

Ho detto potrebbe perché in realtà sono un pigro da competizione, quindi, questo potrebbe essere l'unico post del genere. Fatene buon uso.

Il film da non vedere assolutamente (anche da cancellare dalla coda di emule, per intenderci) è: LEGION

Non voglio tediarvi con la trama o altre amenità qualunque che potete benissimo leggere da soli su internet (a meno che non siate Renzo Bossi). Vi dirò solo quello che ho pensato una volta chiuso il mio VLC.

Il tutto ruota intorno al fatto che Dio è incazzato con gli uomini e per questo decide di farli soffrire per mano dei suoi soldati. No, non si tratta di un film sugli abusi sessuali dei preti.
Tra i generali dell'esercito di angeli (che a giudicare dal numero e dalla confusione degli stormi sembrano essere una sorta di piccioni del paradiso piuttosto che soldati) c'è un certo Michael (l'arcangelo Michele. - quello che beve Glen Grant) che decide di disobbedire agli ordini perché si fida ancora degli uomini nonostante le palesi nefandezze commesse da questi ultimi (sembra proprio il tipico lettore abituale di Libero o de IlGiornale).

Ora, sto Micheal sembra essere un'esperto di kung fu. Che è quello che ti aspetti di norma dagli angeli. O almeno dal tuo angelo custode se sei un gay che decide di andare in giro per Roma la notte nonostante quell'esempio di tolleranza che sono i neofascisti.

Kung fu celestiale a parte, l'angelo Micheal è anche esperto di armi semiautomatiche. Dategli un M-60 e vi raderà al suolo un'intera base delle milizie taliban o due matriomoni afghani senza neanche l'aiuto dei cacciabombardieri della NATO.

In pratica la sua missione è quella di fare nascere il bambino di una cameriera che lavora in una waffle-house sita nel bel mezzo del deserto della sala dove stanno proiettando il film. In conseguenza di ciò, questa caffetteria viene presa d'assalto da persone possedute dagli spiriti degli angeli, che riescono a camminare sui soffitti, parlare con la voce indemoniata tipo Emanuele Filiberto e che hanno la bocca con denti più aguzzi di uno squalo ma meno di Cesare Previti. Tra i tanti posseduti c'è anche una vecchietta che somiglia a Letizia Moratti (da giovane) e il figlio adolescente di Alemanno.

Sparatorie e massacri in stile Falluja a parte, questo bambino viene fatto nascere nonostante non troverà mai un lavoro stabile nè una pensione degna di questo nome.
Sconfiggendo la noia per la sceneggiatura e l'arcangelo Gabriel (non sto qui a raccontarvi come e perché) la cameriera, il bambino e l'uomo che dovrebbe fare il san Giuseppe della situazione (tutti gli oneri del matrimonio ma niente accesso nel "backstage" della donna) rimagono gli unici sopravvissuti della waffle-house e si dirgono in macchina verso i villaggi quel che resta della razza umana e dei miei testicoli dopo la visione di questo film.

mercoledì 10 marzo 2010

Cercasi miracolo

Beatificazione di Papa Wojtyla. Un giornale polacco rivela che la commissione medica avrebbe bocciato uno dei tre miracoli



In un ufficio segreto da qualche parte in Vaticano.

“Allora, dalla commissione medica dicono che il miracolo della suora col parkinson non va bene. Dobbiamo trovarne un'altro.”

“Ma come n'artro? Quello lì era perfetto era. Ce stava la suora, ce stava il parkinso, ce stava il sogno cor papa e poi nun c'e stava più er parkinso.”

“Si ma gli esperti hanno detto che...”

“Ma quali esperti? Quelli so' dottori. Vanno cianciando de formule, teorie.. coi alambicchi sempre nee mani. Che ne pono sapere loro de miracoli?”

“Sono le regole. Che ti devo dire. Piuttosto: cerchiamo un altro miracolo o rischiamo che Wojtyla non va sui calendari.”

“Ma quali regole. Se semo sempre fregati delle regole? Francè! - urla verso una stanza a fianco - pigliame er libbro dei miracoli de Wojtila!”

Si apre una porta, esce un ragazzetto tutto trafelato con una specie di album delle fotografie. Si avvicina ai due prelati e porge loro il libro.

“Allora. Vediamo un po' che abbiamo qui. Che ne dici di questo?”

“No. Nun me convince.”

“Quest'altro?”

“Troppo comune.”

“E questo?”

“Troppo scontato.”

“Questo?”

“Troppo alcol.”

“E questo invece?”

“Nonee! Mo te lo trovo io un bel miracolo come dio comanda.”

“Basta che ci sbrighiamo che sta per cominciare la partita.”

“Ecco qua. Er miracolo dei miracoli.”

“No. Non penso sia il caso ricordare quella cosa.”

“Massì daje. Te dico che vabbene.”

“Ti dico di no. Non credo che quella volta in cui fece apparire un coniglio dal cappello di Pinochet possa definirsi un miracolo.”

 
( illustrazione di Ste )


***
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martedì 9 marzo 2010

Par condicio

Suona il campanello. Lascio perdere l'importante esperimento scientifico che stavo conducendo e vado alla porta.
“Ciao! Sono il canone” afferma una voce dal pianerottolo. Guardo dallo spioncino.
“Non sei il canone. Sei il figlio del tizio dei Pooh” rispondo io, riconoscendo l'aspirante scocciatore.
“Si, hai ragione. Sono Dj Francesco. Posso entrare?” mi chiede piagnucolando.
“Non esiste” gli faccio io. Sapevo benissimo cosa voleva. Due mesi di martellamento con quegli spot in cui famiglie di beoti inscenano una pantomima per incentivare la gente a pagare il canone, mi avevano reso edotto su quel che voleva da me Dj Qualcosa. Avrei preferito fare entrare un testimone di Geova che vuole venderti un Bimby piuttosto che Facchinetti jr. e la sua simpatia da funerale economico.
“Non ti apro” gli faccio. “Non ho nessuna intenzione di pagare il canone”.
“Dai ti prego. Ho un tot di abbonati da fare ongi giorno. Non voglio tornare a lavorare per mio padre!”
“La cosa non mi sfiora” rispondo con garbo grattandomi il pacco. “Inoltre al momento sarei parecchio impegnato a vivisezionare il principe Emanuele Filiberto”.
“Cosa?”
“Qualcuno doveva pur farlo, no?”
“Ti prego è davvero importante” riattacca quello. “Perché non vuoi pagare il canone? Abbiamo programmi stupendi come Ballando con le stelle e il gioco dei pacchi.”
“Appunto” gli rispondo. Poi, a un certo punto, non lo sento più. Dallo spinocino vedo che armeggia col telefono...
- Pronto direttore? Sono Facchinetti, l'aspirante conduttore.
- Si, il figlio dei Pooh.
- Si, di tutti quanti.
- No è che sono in giro a far pagare il canone.
- Esatto.
- C'è un problema con uno che non lo vuole pagare.
- Si gli ho detto che lo deve pagare anche solo se possiede una qualsiasi superficie riflettente in casa.
- Dice che non lo paga perché i programmi fanno cagare.
- No, non sono a casa di Garimberti.
- Ma lei è ancora alle Maldive?
- Ad Arcore? Ah, ok. Ok. Mi saluti il padrone.
- Senta, qui il non abbonato mi ha appena passato un foglio da sotto la porta.
- C'è scritto: ANDATE AFFANCULO TUTTI! PAR CONDICIO.
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lunedì 8 marzo 2010

24



In una nottata ordinaria, dentro una casa per bene, in un letto matrimoniale, si è appisolato da poco un uomo straordinario. Un eroe del nostro tempo. Il suo nome è Guido Bertolaso. Gli avvenimenti che seguiranno sono raccontati in tempo reale e si svolgono tra la mezzanotte e la una di una giornata qualunque.

00:00 A.M.
Una telefonata, sveglia nel cuore della notte il capo della protezione civile Guido Bertolaso.
“No questo non è la pizzeria a domicilio. Ha sbagliato.” Dannati drogati, bofonchia il nostro crociato, mentre cerca di riprendere il controllo delle sue infradito e tornare a letto.


00:02 A.M.
Squilla nuovamente il telefono. Rumori di mobilia incidentata e imprecazioni mistiche accompagnano il tragitto che porta dal letto al telefono. Pare che non ci sia proprio rispetto per il sonno di colui che ha salvato Napoli dai rifiuti.

“Cazzo. Adesso faccio rintracciare il numero e gli porto un calcioinculo a domicilio.”

Stavolta,però, dall'altra parte della cornetta non c'è nessun hippy strafatto di marijuana, nessun cocainomane incallito né alcun parlamentare. Una voce fredda e artefatta comunica a Bertolaso che è in pericolo.
“Ascoltami bene. Sei finito in mezzo ad un complotto per far cadere il governo Berlusconi. Guardati le spalle.”

“Ma chi è che parla? Pronto? Pronto?”

Tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu tu...


00:03 A.M.

La telefonata appena ricevuta agita Bertolaso. Sente come se una frana gli fosse piombata nello stomaco. Ma non è solo la telefonata. Forse la gelatina che ha mangiato a cena era avariata. Scatta l'emergenza cesso.


00:06 A.M.
Nel frattempo, al quartier generale della protezione civile tutto procede nella regolare irregolarità della gestione emergenze. Nonostante qualcuno sia preoccupato per l'imprevedibilità del centocinquantenario dell'unità d'Italia, la distribuzione degli appalti procede senza intoppi, mentre il personale gioca a backgammon.


00:19 A.M.

Rumore di sciacquone in casa Bertolaso.


00:20 A.M.
A qualche chilometro di distanza: Angelo Balducci, di fronte ai carabinieri che sono appena andati a prelevarlo, si chiede: “che cosa ho fatto io per mio figlio? Un cazzo!”

“Guardi, non ce ne importa una sega.” Gli risponde un appuntato.


00:22 A.M.
Secondo rumore di sciacquone. Guido Bertolaso esce dal bagno, si infila il giubbotto con le patacche di ordinanza, sale sul SUV della protezione civile, ingrana la marcia e si fionda al quartier generale.


00:23 A.M.
Bestemmiando come un imprenditore onesto rimasto fuori dagli appalti, Bertolaso torna indietro. Ha dimenticato di togliersi il pigiama. Sale con la macchina sul vialetto travolgendo vasi, aiuole e statuette di Brunetta. Scende di corsa dal SUV e torna dentro a vestirsi.


00:27 A.M.
Bertolaso arriva al quartier generale e chiama la moglie per tranquillizzarla. Il paese ha bisogno di lui, e questo è il prezzo da pagare per essere sposati con un eroe. Più o meno era quello che le diceva sempre. Dopo aver rassicurato la consorte di non essere con le solite troie, Guido Bertolaso riunisce la sua squadra.

“Allora, siamo di fronte a una catastrofe!”

“Cos'è? Un altro terremoto? Non abbiamo ancora distribuito tutti gli appalti dell'ultimo!”

“No, peggio. Mi è arrivata una strana telefonata.”

“Che intende fare signore?”

“Chiamatemi l'esperto in rintracciamenti telefonate notturne anonime.”

“Chi?”

“Mio cognato, idiota.”

“Ma non era un esperto in ingegneria degli alberghi costosi di fronte alle tangenziali?”

“Lui è esperto in tutto.”


00:28 A.M.
Altrove: l'imprenditore senza scrupoli DiegoAnemone riceve una chiamata dalla moglie scrupolosa di Balducci. Il cesso ha ricominciato a perdere acqua. E non esce solo quella. Anemone rimpiange i bei tempi in cui si usavano solo le valigette piene di soldi.


00:36 A.M.
Il cognato tuttologo non riesce a risalire all'autore della misteriosa telefonata. Bertolaso però è sospettoso. Pretendere di riuscire a decodificare l'origine della chiamata collegando il registratore ad un sismografo è un indizio. Farlo poi, completamente nudi, rende la cosa ancora più sospetta.

“Forse ti ho sopravvalutato” gli dice stizzito Bertolaso.

“No, ti prego Guido, non voglio andare in Svizzera! Lì è pieno di commercialisti!”


00:40 A.M.
All'improvviso, un allarme frana attira l'attenzione di tutti al quartier generale. Il display segnala che tonnellate di fango avrebbero inghiottito una decina di persone. Bertolaso monta sull'elicottero e si reca immediatamente sul posto.

Nello stesso momento ad Altrove, il sig. Anemone, vestito da idraulico, viene fermato da una volante dei carabinieri. Lo arrestano e lo portano via lasciando sul posto solo uno sturalavandini e una confezione di idraulico liquido.


00:43 A.M.
Giunto sul luogo del disastro, Bertolaso si trova davanti a qualcosa di inatteso. Non c'erano dieci persone ingoiate dal fango ma dieci buzzurri obesi che per scommessa avevano ingoiato tonnellate di fango. Ad assistere alla scena c'erano anche Della Giovanpaola e due stelline del cazzo.

“Dovrò licenziare l'addetto agli allarmi. Anche se è mio nipote”. Borbotta Bertolaso mentre risale sull'elicottero.


00:45 A.M.
Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, riceve una telefonata da una escort ninfomane. Ma questa è un'altra storia. La telefonata, però, indispettisce Bertolaso che continua a trovare sempre occupato.

 

00:49 A.M.
Stanco e preoccupato, Bertolaso sente il riacutizzarsi dei dolori alla cervicale. Del suo pene. Così decide di farsi portare al Salaria Sport Village. Per una rilassata o una caponata. Il pilota non ha capito molto bene.


00:52 A.M.
Giunto al centro benessere, Bertolaso ha il presentimento che qualcosa non quadri. La brasiliana non è la stessa delle altre volte. Inoltre il suo bikini è leopardato in modo sospetto. Le parole di quella telefonata, poi, continuano a riecheggiare nel vuoto della sua testa. La cosa migliore è fuggire.


00:57 A.M.
Il buio e la scarsa conoscenza dei locali rendono difficile orientarsi. Ma il nostro uomo è il migliore in quello che fa, qualunque cosa sia. Dopo quattro capocciate e un ginocchio infranto contro un tavolino, Bertolaso stremato chiama la centrale.

“Centrale qui è il grande capo.”

“Centrale in ascolto. Dica.”

“Mi serve la planimetria del Salaria Sport Village. E' un centro sportivo abusivo sulle rive del Tevere.”

“Per cosa le serve?”

“C'è una persona intrappolata dentro e la devo salvare.”

“Si tratta di lei signore?”

“Si.”

“...”



( illustrazione del dott. Boscarol )


***
Lo trovate anche su ScaricaBile N/28

ScaricaBile 28 - Il pdf satirico in attesa di beatificazione



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giovedì 4 marzo 2010

Occhio a Violante, pericolo costante

 (nella foto: Violante enumera le volte che ha sparato cazzate)

Posticipare le elezioni regionali in cambio della elezione del sindaco di Bologna. A chi poteva venire un'idea così meravigliosa?
Semplice: Luciano Violante, PD (non il partito ma la bestemmia).
“Se sono d’accordo tutte le forze politiche e’ possibile una proroga dei termini e uno slittamento della data delle elezioni.”
“Naturalmente in quel caso si dovrebbe votare anche a Bologna”.

Violante ha sempre una marcia in più. Ma possibile che le regole debbano valere solo per gli stronzi qualunque mentre questi qui fanno sempre il cazzo che gli pare.

Schifani che parla di sostanza e forma, neanche stesse esaminando le sue feci.

La Russa minaccia azioni forti. Tipo andare casa per casa a spaventare i tuoi figli.

La Polverini che vuole dare "la prova della piazza". Piccola, siete voi il regime. Non ti confondere.

Bonaiuti si chiede: "Come si può pensare di lasciare senza scelta nel momento più alto della democrazia, quello del voto, due regioni che insieme rappresentano più di un quarto della popolazione italiana?"
E come si potrebbe affidare - rispondo io - la gestione di una regione a gente che non sa gestire neanche un'elezione?

Cicchitto parla di conseguenze gravissime per la nostra democrazia. E se lo dice uno che era iscritto ad una loggia massonica eversiva...

In tutto ciò dalle agenzie trapela che Napolitano sia irritato. Non tutto, solo il colon.


E mentre si parla di sti quattro straccioni che hanno fatto un casino con le liste, zitti zitti, nel palazzo, si preparano a sodomizzare per bene i lavoratori.
(qui maggiori dettagli)


Ma vaffanculo no?

mercoledì 3 marzo 2010

Newz

Le liste di Formigoni e Polverini escluse dalle regionali. Per protesta gli orchestrali gettano via gli spartiti.

Padova, firme di persone morte nella lista del PDL. Ma il vero scandalo è che erano i candidati del PD.

Il papa: "Invidia e gelosia albergano anche nella chiesa". Per questo i preti negri fanno più fatica a fare carriera.

Sabato il Vaticano ospiterà i vertici protezione civile. Padre Georg ha già chiamato un paio di suore brasiliane.

In arrivo i primi televisori in 3D. Così realistici che vi sembrerà che lo sperma sia schizzato anche sul tappeto del salotto.

martedì 2 marzo 2010

Ipocrisia elettorale

 

Questi sono i manifesti che la Polverini sta personalmente attaccando per le strade di Roma. Questa gente chiama "cancellare la democrazia" quello che invece si chiama "mancato rispetto delle regole".

Se io sulla schedina del superenalotto indovino tutti e sei i numeri, non posso urlare alla cancellazione della democrazia di fronte al tabaccaio che mi fa presente che non ho giocato la schedina.

Ma alla Pdl si sa, sono avversi alla parola regole. Ogni volta che qualcuno pronuncia la parola "regole" a Berlusconi cade un capello. Ci credo che si è dovuto fare tre trapianti.

Chiudo con la perla (o con il pirla, fate voi).
Cicchitto: "Ci sembra evidente che e' in atto un attacco mirato alla presentazione delle liste del PdL in modo da modificare anche per quella via i rapporti politici. Questo e' il senso politico autentico di cio' che sta avvenendo a Roma e a Milano. Il resto o e' folclore o sono manovre diversive."

Ecco, qui c'è il distillato di ipocrisia per eccellenza. In pratica il piduista parla come se loro fossero il partito di opposizione ad un regime autoritario.
Quelli come Cicchitto sarebbero capaci di accusarti di stupro mentre il loro cazzo è ancora infilato su per il tuo culo.

Sciopero degli immigrati

Ieri c'è stato lo sciopero degli immigrati. Ecco quali sono state le conseguenze maggiori:


1) Nei CIE le guardie si sono dovute vessare tra di loro.

2) Cossiga è rimasto col pannolone pieno di merda.

3) Marrazzo si è dovuto scopare sua moglie.

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