giovedì 24 giugno 2010

mercoledì 23 giugno 2010

Intercettazione di un emendamento



Cosa sarà mai passato per la mente ai senatori “gesuomani” come Gasparri, Bricolo, Quagliariello, Centaro, Berselli, Mazzatorta e Divina quando hanno pensato di proporre un emendamento che distinguesse gli “atti sessuali sui minori” dagli “atti sessuali di lieve entità sui minori”? La domanda risulta senza dubbio affascinante anche per chi non si occupa professionalmente di soggetti affetti da demenza, e per questo motivo la faccenda merita di essere indagata. Noi di ScaricaBile, da anni specializzati nell'import-export di containers di cazzi altrui, vi possiamo svelare i dettagli della riunione preliminare segretissima che ha portato i suddetti senatori a concepire questa “Monalisa” della porcate legislative.

La riunione segreta tra i “Figli di Maria” (questo il nome del gruppo di super senatori) ha avuto luogo qualche giorno prima negli uffici segreti dell'organizzazione, siti in Roma, a due passi dal Senato, in un palazzone che Propaganda Fide è solito affittare in nero, proprio come insegnava nostro Signore. Il covo segreto dei “Figli di Maria” si trova sotto i bagni del pian terreno. Solo i membri possono accedervi, in quanto conoscono il meccanismo per aprire la botola posta sotto l'ultimo cesso a destra (per i più curiosi: si tratta di un meccanismo di pesi e contrappesi. Bisogna poggiare sul fondo della tazza uno stronzo del peso esatto di quattro etti e otto. I membri dei Figli di Maria infatti ne portano uno d'ebano nella borsa. Tranne Mezzatorta che per pigrizia nel portare con sé il fastidioso pass, ha sviluppato un'incredibile abilità dell'intestino crasso.)

La riunione si è tenuta alle 23.00. I primi ad arrivare sono stati i senatori Gasparri (che in realtà era rimasto bloccato nella sala dal giorno prima), Bricolo e Quagliariello (con la “i”, che altrimenti si incazza). I tre hanno subito iniziato a discutere sulle pressioni che da un po' di tempo arrivano “dall'alto” per fare qualcosa per i fratelli preti beccati con le mani nella marmellata di un minore.

Qaugliariello: Mi hanno telefonato per l'ennesima volta dal Vaticano per ricordarci che dobbiamo fare la nostra parte. La politica si trova ad essere sacralizzata ben oltre il lecito e ad essa finisce per essere indebitamente attribuita la funzione di liberatrice dal male miscredente.

Gasparri: Anche a me m'hanno telefonato. Però io faccio finta di essere la segreteria telefonica, ah ah ah.

Qaugliariello: E' la cosa più vecchia e stupida del mondo.

Gasparri: Ma io faccio la segreteria di Mastella.

Nel frattempo sono arrivati anche gli altri senatori. Dentro la grande sala delle riunioni, sulle cui pareti spiccano arazzi raffiguranti la Trinità e i ritratti ad olio di Papa Benedetto XVI e di Gianni Letta, tutti i membri hanno preso posto alla grande tavola a forma di croce e, dopo la solita discussione sul chi debba sedersi al posto sfigato (l'estremità inferiore della croce), Quagliariello ha dichiarato aperta la seduta.

Bricolo: Quindi, che dobbiamo fare?

Qaugliariello: Sancire che la volontà di un individuo possa essere ricostruita ex post incarna in sé il virus del totalitarismo.

Divina: Cosa?

Qaugliariello: No scusate, rispondevo ad un sms di mia moglie. Il problema è questa storia dell'arresto per chi viene colto in flagranza nel compimento di atti sessuali sui minori. In piazza San Pietro temono che possano iniziare le sfilate di preti ammanettati e scortati da poliziotti come fossero comuni pedofili.

Berselli: Sarebbe inaccettabile.

Gasparri: ma che gliè frega poi a loro? Tanto er papa l'ha detto. I preti pedofili finiscono all'inferno. Ha firmato tutte le carte, l'ho visto. Inutile che ce stiamo a dannà pe' fare na legge che poi? Bo? A che serve na legge quanno ce ne stanno già dumila, che nun se possono manco legge' tutte. Io già m'annoio a legge' i messaggini der cellulare.

Quagliariello: Maurizio.

Gasparri: si?

Quaglieriello: hai la bocca aperta.

Gasparri: scusa scusa. La chuido subbito.

Bricolo: Risulterebbe inaccettabile per la storia e per la tradizione dei nostri popoli se la decantata laicità della Costituzione repubblicana fosse malamente interpretata nel senso d’introdurre un obbligo giacobino di arrestare i preti che si aprono, nel vero senso della parola, agli insegnamenti di Gesù il quale - ricordiamolo - voleva che i bambini venissero a lui.

Centaro: Parole sante.

Bricolo: La pedofilia nel clero rimane per migliaia di cittadini, famiglie e lavoratori il simbolo della storia condivisa da un intero popolo. Cancellare i simboli della nostra identità, collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i principi su cui si fonda la nostra società. Rispettare le minoranze che non hanno mai toccato un bambino non vuole dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integrante della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro paese.

Gasparri: Amen fratello.

Berselli: Poeta.

Gasparri: A vorte, il Senato, la Camera, votano leggi che noi stessi che le votamo nun è che le capimo bbene bbene, ner senso che ce stà l'articolo che sopprime il comma del tale anno... dobbiamo giocarcela su questa robba qua.

Centaro: Maurizio, si chiama emendamento. In definitiva tocca inventarsene uno che possa sistemare le cose.

Bricolo: Ce l'ho, ce l'ho. “E' esentato dall'arresto chiunque sia in possesso di emblema della Croce o del Crocifisso”.

Mezzatorta: Bricolo, si può sapere perché c'hai sta fissa morbosa del crocifisso?

Quagliariello: No. Non va bene. Serve qualcosa che dia meno nell'occhio. Che non susciti sospetti nell'opposizione.

Gasparri: Oh, l'opposizione in democrazia è essenziale. A strumentalizzazione dei bambini stà a dimostrà la natura criminoggena dell'opera de farsificazione en atto. Veltroni e Di Pietro nun stanno a prende' le distanze dai manovali, i cui figli stanno intossicati da cattivi genitori cor cervello bbruciato dalla droga e dalle bugie dei capi della sini...

Berselli: cosa?

Gasparri: scusa ero sovrappensiero.

Berselli: cioè hai pensato due cose contemporaneamente?

Quagliariello: Dovremmo lavorare a qualcosa in stile ghediniano. Tipo un “legittimo palpeggiamento” o un “palpeggiamento breve”. Potremmo scrivere che se il palpeggiamento non supera i trenta minuti, non si può parlare di molestia sessuale ma solo di catechesi chiropratica.

Mezzatorta: Ggenio!

Quagliariello: Grazie, è meritato. D'altronde il dibattito pubblico su questo tema non può più sottrarsi dal confrontarsi con quel mutamento di paradigma epocale descritto da Samuel Huntington, per il quale dopo la sconfitta del comunismo la guerra ideologica che ha infiammato il Novecento sarebbe stata soppiantata da un inedito conflitto di civiltà, che ha la sua origine nel riemergere delle culture – e quindi anche delle tradizioni libidinose dei religiosi – una volta infranta la crosta del mondo ideologicamente bipolare.

Gasparri: cioè dovemo da discute' quanti centimetri de cazzo devono entrà pe' potè dire che è violenza?

Quagliariello: Precisamente.

Gasparri: pe' mme senza sborra non sono manco preliminari.

Quagliariello: Maurizio, sei il solito romantico.

Mezzatorta: credo che dovremmo tenerci più sul vago.

Quagliariello: Esatto. Dobbiamo incentrare la questione su una possibile distinzione tra violenza sui minori e violenza lieve. Solo che non è facile, si vede che ci stiamo arrampicando sugli specchi. La gente non è stupida.

Bricolo: Io non ne sarei così sicuro. Hai già dimenticato le regionali?

Gasparri: Massì, inventamose sta cosa delle molestie lievi. Tanto poi nun lo diciamo cosa intendemo di' co “lievi” e stamo apposto. Uno po' fa quello che glie pare, tipo er dito nella mutanda, er pisello nell'orecchio... poi quanno arrivano i caramba, se è amico nostro so' lievi, se invece è amico dei comunisti allora è pedofilia.

Quagliariello: Continua a sembrarmi poco cristallina come soluzione.

Bricolo: Guarda che stavolta Maurizio non ha tutti i torti. Inoltre non possiamo stare ancora qui a discutere del bondage degli angeli. Io c'ho da fare, i clandestini negri non si discriminano da soli.

Quagliariello: e va bene. Deciso. Centaro scrivi. “Nei casi di violenza sessuale di lieve entità nei confronti di minorenni non scatterà l'obbligo dell'arresto in flagranza”.

Bricolo: perfetto. Tanto meglio di così non ci può uscire.

Gasparri: anche perché nun c'avemo altre idee per far continuare sto pezzo.

Mezzatorta: ottimo, allora ci aggiorniamo.


La riunione si avvia così alla conclusione. I senatori si scambiano soddisfatti pacche sulle spalle mentre Centaro finisce di mettere nero su bianco il testo dell'emendamento. Spente le luci nella sala delle riunioni, i Senatori si incamminano per tornare a Palazzo Madama. I nostri microfoni nascosti riescono a catturare un ultimo scambio.

Gasparri: Aò Quagliarè! Ma nun è che se pò inserì quarcosa anche pe' quelle situazioni coi trans?

Quagliariello: perché?

Gasparri: No gniente gniente. Era per dire, era.


***
Apparso ai pastorelli su ScaricaBile 32

Magistralmente illustrato da fra' Tonus (andate a guardare sul pdf gli altri disegni...)

martedì 22 giugno 2010

Ciao George

Sono già due anni...





[dall'ultima intervista]

You talked about how comedy's all about incongruities, contrasts, exaggeration. Do you think about those techniques or those principles of humor consciously?

It happens automatically. Sometimes there’s a conscious heightening, you'll recognize you've just chosen an image to make a point. Then your mind will just suddenly throw something at you that's stronger—a heightening, to raise the stakes, a stronger word, a more visceral image, something that lights up the imagination, much better than the original thought. So you’re aware that you’re heightening and exaggerating further but you don't use the word exaggeration or anything like that. All that stuff is just happening. And sometimes, afterward, I’ll look at something and say, “If I were giving a comedy lecture, that would be a good example.” I often think in those terms.

[ITA]
Hai detto che la comicità è fatta di incoerenze, contrasti, esagerazione. Pensi a certe tecniche o leggi della comicità consapevolmente?

Succede naturalmente. A volte si tratta di un’illuminazione cosciente: ti accorgi che hai scelto un’immagine per forza di cose. Poi la tua mente ti mostra improvvisamente qualcosa che è molto più forte: alza il tiro, come dire. Magari una parola più precisa, un’immagine più viscerale, qualcosa che illumina l’immaginazione, qualcosa di molto migliore della prima cosa a cui avevi pensato. In un certo senso sai bene che stai forzando la cosa, ma non la definisci in questo modo. E’ che succede. A volte mi capita di pensare ad una cosa in questa maniera e mi dico “Se tenessi una lezione sulla comicità, questo sarebbe l’esempio perfetto”. Penso spesso in questo modo.

mercoledì 16 giugno 2010

No foto no bavaglio

Il vero danno arrecato dalla legge bavaglio è questa pandemia di foto del cazzo.



Qual'è l'obiettivo di questa "protesta"? A parte tornire i coglioni dei lettori di repubblica.it. 
Se pensate che qualcuno del PDL legga il sito di Repubblica e si lasci covincere dalle vostre brutte facce, vi sbagliate di grosso. Se credete che qualcuno del PDL legga Repubblica, siete in errore. Se immaginate che qualcuno del PDL legga, allora siete dei romantici imbecilli.

giovedì 10 giugno 2010

Palindromania portami via

Come preannunciato, ecco un lavoretto palindromo (224 parole) di Demetri Martin.
Vi metto la foto del soggetto in questione. Così, tanto per darvi un'idea...



Dammit I’m mad (by Demetri Martin)

Dammit I’m mad.
Evil is a deed as I live.
God, am I reviled? I rise, my bed on a sun, I melt.
To be not one man emanating is sad. I piss.
Alas, it is so late. Who stops to help?
Man, it is hot. I’m in it. I tell.
I am not a devil. I level “Mad Dog”.
Ah, say burning is, as a deified gulp,
In my halo of a mired rum tin.
I erase many men. Oh, to be man, a sin.
Is evil in a clam? In a trap?
No. It is open. On it I was stuck.
Rats peed on hope. Elsewhere dips a web.
Be still if I fill its ebb.
Ew, a spider… eh?
We sleep. Oh no!
Deep, stark cuts saw it in one position.
Part animal, can I live? Sin is a name.
Both, one… my names are in it.
Murder? I’m a fool.
A hymn I plug, deified as a sign in ruby ash.
A Goddam level I lived at.
On mail let it in. I’m it.
Oh, sit in ample hot spots. Oh wet!
A loss it is alas (sip). I’d assign it a name.N
ame not one bottle minus an ode by me:
“Sir, I deliver. I’m a dog”
Evil is a deed as I live.
Dammit I’m mad.

mercoledì 9 giugno 2010

Palindromania

Cosa c'è più divertente di un palindromo? A parte provare a spiegarlo a Gasparri, voglio dire.

martedì 8 giugno 2010

Ciao sono Miley Cyrus

(in foto Hanna Montana durante il suo show per bambini)

Ciao sono Miley Cyrus, la poco talentuosa figlia del sopravvalutato Billy Rey Cyrus* (cantante country cristiano).
Come potete vedere, dopo anni di duro lavoro alla Disney, ho finalmente imparato a muovermi nello showbiz. Anche se ero solo una bambina, Topolino & soci mi hanno inseganto tantissime cose. Devo a loro la fortuna del mio personaggio Hanna Montana. In particolare, sono molto grata a Pippo. Ricordo ancora con emozione tutte le volte in cui il caro Pippo veniva nel mio camerino dopo aver passato 5 minuti ad insegnarmi le giuste pose,  come muovermi e come usare la bocca. Che tenerissimo eiaculatore precoce.
E paperino? Mi ha insegnato ad usare la sua zeppola nella parlantina, cosa che si rivela sempre molto utile quando voglio darmi un tono con i discografici. Anche lui veniva spesso a trovarmi in camerino. Certo all'inizio la cosa mi metteva un po' a disagio. Voglio dire: lui era paperino, il numero due della Disney. E non portava mai i pantaloni. Quante risate ci facevamo dopo il sesso anale.
Per non parlare del vecchio zio Paperone e la sua fissa erotica di farmi travestire da Donald Trump. Archimede e i suoi dildo meccanizzati, Gastone, Ciccio, Orazio, Clarabella (che vacca!), Qui e Quo (Qua si frequentava con Basettoni), Pietro gamba di legno (indovinate quale), La banda Bassotti... ah quanta nostalgia.
Il mio unico rimpianto è non essere stata sbattuta anche da Topolino. Non che lui non volesse. Ma quella Minnie si è sempre messa in mezzo. Dava letteralmente di matto. Una volta, solo perché Topolino mi aveva portato una tazza di latte caldo, (credo fosse latte caldo) gli fece una scenata assurda e arrivò persino a tagliarsi un orecchio. Povero Topolino, se solo fosse stato più oculato e non si fosse fatto beccare a letto con Pocahontas, magari adesso ce l'avrebe ancora l'uccello.



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* Peccato che Bill Hicks sia morto così prematuramente, lui aveva una mezza idea che secondo me non era male...

Epifanie

L'altro giorno camminavo a piedi per strada quando mi sono dovuto fermare al semaforo. Dall'altra parte dell'attraversamento, proprio nella mia stessa posizione, c'era una donna. Bellissima. Mora, un po' avanti con l'età ma con un seno e delle gambe che, fuoriuscendo da un vestitino striminzito, facevano ancora la loro porca figura.
E mentre ero lì che la fissavo, anche io sul bordo del marciapiede, con le macchine che mi passavano davanti, ho avuto un'epifania. Ho capito finalmente come si sente Barbara D'Urso.

sabato 5 giugno 2010

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