domenica 31 gennaio 2010

Mi(ni)steri

Berlusconi: "Bertolaso sarà ministro".
Con tutte le emergenze che ha dovuto gestire con la protezione civile, mi chiedo quando abbia trovato il tempo per fargli un pompino.

- Non ci devo pensare più, ormai quel che è fatto è fatto... dio che schifo però -

sabato 30 gennaio 2010

Domande #2

Ma nel programma condotto da Gerry Scotti, quelli che si esibiscono sono dei bambini o dei nani?








No, dico, ma li avete visti bene? Non c'è nessuno che somigli ad un bambino di 10 anni. Ad uno terrestre intendo.

Magari sono degli OGM. Avranno incrociato il dna di un bambino con del dna estratto dai capelli del cadavere di Mino Reitano.
- Ragazzi, dobbiamo fare un programma canoro con dei bambini ma che non sembri fatto con bambini.
- Usiamo dei nani.
- No l'hanno già fatto e non ha funzionato. Si vedevano le rughe.
- Riprendiamoli solo da lontano.
- No, serve qualcosa di più sofisticato. Chiamatemi il laboratorio scienziati mediaset.

...


- Quindi dite che avete quello che fa al caso mio?
- Certamente. Sono anni che lavoriamo sul dna di Mino Reitano.
- Ma il risultato è buono?
- E' come avere un cantante navigato nel corpo di un bambino.
- Ma si atteggiano e fanno le stesse smorfie dei cantanti che si sentono dio?
- Certamente. E dai test è emerso che riescono a fare bagnare le nonne.
- Ottimo! Mandatemene una dozzina.
- La fattura a chi la intesto?
- A Gerry Scotti
- Quello del riso?
- No, quello che sevizia gli anziani.


P.S. Ma un programma simile non lo trasmettevano su Raiuno qualche tempo fa? Si, quello condotto dalle mammelle di Antonella Clerici. Li però usavano davvero i nani. Ne sono sicuro.

giovedì 28 gennaio 2010

Chi è veramente Antonio Di Pietro?


Il dossier sull'ex magistrato. La misteriosa attività di spionaggio e quella ancora più misteriosa sul divano di casa sua. Gli strani rapporti con i servizi, le indagini bollate come "irrituali" da una sentenza che non c'entra niente ma "tutto fa brodo". E come se non bastasse: ecco le foto in cui va a letto con sua moglie e le lettere "cifrate" che scriveva a quel "Babbo Natale" che ora dice di non conoscere.


Finalmente un po' di luce sul leader dell'Italia dei Valori. Quanti sono gli Antonio Di Pietro che si nascondono dietro quella maschera di uomo rude con le vene del collo sporgenti? C'è il Di Pietro poliziotto, il Di Pietro magistrato, il Di Pietro agente segreto, il Di Pietro agricoltore (il trattore è venduto separatamente), il Di Pietro virus Ebola e tanti altri.



(vignetta del dott. Boscarol)

Esiste un dossier - come scrive Filippo Facci nel suo nuovo libro "Di Pietro: tutte le cazzate che ci siamo inventati" - che racconta molti retroscena ambigui della vita del nostro Tonino Di Pietro. Ad esempio, c'è scritto di quando Di Pietro avrebbe confezionato, su ordine della Spectre, un rapporto su James Bond. Al termine di lunghi pedinamenti, appostamenti, ricerche porta a porta nei peggiori bar di Caracas, Di Pietro riuscì infatti a scoprire e comunicare ai suoi capi il nascondiglio del sig. Bond: un DVD masterizzato.
O quell'altra volta in cui "lo sbirro" Di Pietro, su mandato non si capisce bene di chi, avrebbe interrogato segretamente il vescovo locale con metodi poco ortodossi (pare che lo avesse costretto a parlare con dei fotomontaggi che ritraevano l'alto prelato in compagnia di alcuni pulcini in pose lascive). Di queste e altre attività di ricerca a dir poco inusuali per un pm-detective si troverebbero ampie conferme anche nei taccuini redatti dallo psichiatra del direttore Feltri, durante le loro sedute.

Il documento sembra parlare da solo. E non azzecca un congiuntivo. Questo rende più che leciti i nostri dubbi. Tutto sembra morire dove passa Di Pietro. Non c'è amico, collega, Veltroni o Mentana che sia stato risparmiato. L'ultimo in ordine di tempo: il maiale che l'ex pm avrebbe acquistato da un amico per il cenone di Capodanno. Fonti certe hanno rivelato, infatti, che il suino in questione fu ucciso due giorni dopo la sospetta transazione di denaro. Transazione avvenuta senza scontrino fiscale. Vergogna.
In questo clima di sospetti e cattivi pensieri si inquadra la vicenda delle foto in cui Tonino appare a letto niente meno che con sua moglie. Foto a dir poco sconvolgenti, che testimoniano tutta la sua ipocrisia se pensiamo che il "manettaro" Di Pietro appare con indosso un pigiama a righe nere. Che fa sfotte?
E quelle lettere che i nostri segugi hanno ritrovato a casa della madre, nascoste nella soffitta? Lettere sigillate dentro delle buste rosse. Scritte sicuramente in gioventù quando presumiamo lavorasse per il KGB. Lettere strane, indirizzate ad un certo "Babbo Natale" e dal contenuto ambiguo, sicuramente cifrato. Chissà quali segreti nascondono. Chissà a cosa si riferiva il giovane agente Di Pietro quando parlava del "trenino ciuf ciuf". Che si riferisse alla strage dell' Italicus?

Ma c'è dell'altro. Nessuno ricorda quando nel 1994, a Curno, Di Pietro prese a testate un giornalista dell'Ansa e poi lo seviziò con un martelletto da giudice. E che dire dei suoi appartamenti acquistati grazie a un mutuo? Un mutuo!
Voci abbastanza attendibili, provenienti dalla mia testa, rivelano inoltre che dietro i disordini di Rosarno ci potrebbe essere proprio la mano del forcaiolo Di Pietro. Pensiamoci un attimo: lui possiede un trattore. Lo usa per farsi fotografare mentre lo guida nei suoi terreni. Magari ne ha qualcuno anche a Rosarno con gli alberi di arance. E forse ci fa anche lavorare in nero i clandestini. Se il nostro giustizialista avesse ancora il porto d'armi, avrebbe sparato anche lui contro quei negracci? Chi può dirlo...
E del terremoto di Haiti ne vogliamo parlare? Pare che l'ex magistrato avesse vinto un viaggio proprio a Port-au-Prince nella riffa di Pasqua della chiesa di Santa Maria del trattore nel 1959!

Eccolo qui, dunque, Antonio Di Pietro. L'uomo che di Berlusconi cita a memoria tutti gli innumerevoli processi, come se servisse a qualcosa. L'uomo che di fronte al consenso di cui Berlusconi gode nel Paese, si è ritagliato la parte dell'antagonista in questo B-Movie all'italiana fatto di politica, sesso e Lino Banfi. Eccolo lo spauracchio che soffoca le velleità di una sinistra che senza di lui sarebbe civile e sintonizzata con il digitale terrestre al Paese reale.



Commissionato da Feltrorio Veltri per ScaricaBile N/26

lunedì 18 gennaio 2010

Commemorazione di Bettino Craxi




Sono stato ad Hammamet per commemorare Craxi. C'erano i figli, tre ministri e tutti gli altri amici ex-socialisti. Era dai tempi delle gite alle elementari che non andavo in un posto senza nascondermi i soldi nelle mutande.

La cerimonia è stata toccante. Soprattutto quando non hanno ricordato il vero motivo per cui Bottino Bettino si trovava ad Hammamet. L'ultima versione ufficiale sostiene che ci venne portato legato e imbavagliato dentro il cofano del trattore di Di Pietro.

A sentire i discorsi sul grande statista, sull'eversione dei pm, sul capro espiatorio mi sono scese le lacrime. Quel tipo di lacrime che vengono fuori quando lo stronzo che stai cacando è troppo grosso per il tuo buco del culo. 

Bobo e Stefania Craxi si sono lamentati di alcune assenze importanti. Ad esempio i soldi delle tangenti che Craxi aveva messo nei suoi conti svizzeri?
Purtroppo no. Magari però si riferivano a Berlusconi. Vaglielo a spiegare che in questo momento il presdelcons è impegnato a visionare i video del disastro di Haiti in compagnia di venti strafighe. 

Emozioni a profusione anche con l'editoriale di Minzolini. Non sapevo che gli piacesse leccare anche le ossa.

Comunque su una cosa sono d'accordo. A Craxi bisogna dare anche qualche merito: cazzo, si è scopato Moana Pozzi!


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