lunedì 10 novembre 2008

Il Caso Phoenix

Il robot Phoenix su Marte è in fin di vita. A 158 giorni dal suo sbarco sulla superficie del pianeta rosso, la sonda della Nasa sta soccombendo vittima delle tremende condizioni ambientali. Per questo motivo gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, che dalla terra controllano le sue condizioni, hanno deciso di staccarne in anticipo l'alimentazione.

Il caso di Phoenix ricorda quello di Hal9000 (il computer di bordo dell'astronave di 2001 Odissea nello spazio - ndr), ma è molto diverso. A differenza di Hal9000 che non voleva essere spento, Phoenix prima di partire ha lasciato detto ai suoi costruttori che in caso di problemi non avrebbe voluto rimanere a fare il vegetale su un pianeta più inospitale di un sindaco leghista.

Naturalmente la decisione degli scienziati di staccare la spina ha suscitato forti polemiche negli ambienti del Vaticano. Il Cardinal Bagnasco ha espresso tutta la sua preoccupazione sulla vicenda: "Togliere l'energia ad un robot è come togliere da mangiare e da bere a una persona che ne ha bisogno".
Per la chiesa la vita va difesa in ogni suo momento poiché sulla vita stessa, e sulla sua interruzione, nessun uomo ha alcuna signoria. Tanto meno degli scienziati che sono ancora convinti che gli uomini si siano evoluti dalle scimmie.
Secondo l'Osservatore Romano, nessun esperto potrebbe, allo stato attuale, dichiarare l’irreversibilità della condizione di stato vegetativo, se non in base ad una scelta puramente soggettiva. E pertanto accusa gli scienziati di volersi sostituire a Dio.

Ma dalla California i creatori di Phoenix ribattono: "Non stiamo evocando una sorta di diritto alla morte, ma un diritto a dire si o no a qualsiasi prolungamento di alimentazione su un robot che ha già il processore spento. Naturalmente ci stiamo muovendo nel più rigoroso, pieno e trasparente rispetto di ogni legge della robotica e del buon senso".

Intanto sia il Movimento dei Robot Cristiani che la Lega degli Ingegneri Robo-Cattolici hanno aderito all'appello di Giuliano Ferrara in difesa della vita di Phoenix. Simbolicamente spediranno un cellulare, un vibratore o un altro oggetto elettronico presso la sede del laboratorio a Pasadena


***

Pubblicato su “Emme” n° 55

Nessun commento:

Posta un commento

ScaricaBile