giovedì 28 gennaio 2010

Chi è veramente Antonio Di Pietro?


Il dossier sull'ex magistrato. La misteriosa attività di spionaggio e quella ancora più misteriosa sul divano di casa sua. Gli strani rapporti con i servizi, le indagini bollate come "irrituali" da una sentenza che non c'entra niente ma "tutto fa brodo". E come se non bastasse: ecco le foto in cui va a letto con sua moglie e le lettere "cifrate" che scriveva a quel "Babbo Natale" che ora dice di non conoscere.


Finalmente un po' di luce sul leader dell'Italia dei Valori. Quanti sono gli Antonio Di Pietro che si nascondono dietro quella maschera di uomo rude con le vene del collo sporgenti? C'è il Di Pietro poliziotto, il Di Pietro magistrato, il Di Pietro agente segreto, il Di Pietro agricoltore (il trattore è venduto separatamente), il Di Pietro virus Ebola e tanti altri.



(vignetta del dott. Boscarol)

Esiste un dossier - come scrive Filippo Facci nel suo nuovo libro "Di Pietro: tutte le cazzate che ci siamo inventati" - che racconta molti retroscena ambigui della vita del nostro Tonino Di Pietro. Ad esempio, c'è scritto di quando Di Pietro avrebbe confezionato, su ordine della Spectre, un rapporto su James Bond. Al termine di lunghi pedinamenti, appostamenti, ricerche porta a porta nei peggiori bar di Caracas, Di Pietro riuscì infatti a scoprire e comunicare ai suoi capi il nascondiglio del sig. Bond: un DVD masterizzato.
O quell'altra volta in cui "lo sbirro" Di Pietro, su mandato non si capisce bene di chi, avrebbe interrogato segretamente il vescovo locale con metodi poco ortodossi (pare che lo avesse costretto a parlare con dei fotomontaggi che ritraevano l'alto prelato in compagnia di alcuni pulcini in pose lascive). Di queste e altre attività di ricerca a dir poco inusuali per un pm-detective si troverebbero ampie conferme anche nei taccuini redatti dallo psichiatra del direttore Feltri, durante le loro sedute.

Il documento sembra parlare da solo. E non azzecca un congiuntivo. Questo rende più che leciti i nostri dubbi. Tutto sembra morire dove passa Di Pietro. Non c'è amico, collega, Veltroni o Mentana che sia stato risparmiato. L'ultimo in ordine di tempo: il maiale che l'ex pm avrebbe acquistato da un amico per il cenone di Capodanno. Fonti certe hanno rivelato, infatti, che il suino in questione fu ucciso due giorni dopo la sospetta transazione di denaro. Transazione avvenuta senza scontrino fiscale. Vergogna.
In questo clima di sospetti e cattivi pensieri si inquadra la vicenda delle foto in cui Tonino appare a letto niente meno che con sua moglie. Foto a dir poco sconvolgenti, che testimoniano tutta la sua ipocrisia se pensiamo che il "manettaro" Di Pietro appare con indosso un pigiama a righe nere. Che fa sfotte?
E quelle lettere che i nostri segugi hanno ritrovato a casa della madre, nascoste nella soffitta? Lettere sigillate dentro delle buste rosse. Scritte sicuramente in gioventù quando presumiamo lavorasse per il KGB. Lettere strane, indirizzate ad un certo "Babbo Natale" e dal contenuto ambiguo, sicuramente cifrato. Chissà quali segreti nascondono. Chissà a cosa si riferiva il giovane agente Di Pietro quando parlava del "trenino ciuf ciuf". Che si riferisse alla strage dell' Italicus?

Ma c'è dell'altro. Nessuno ricorda quando nel 1994, a Curno, Di Pietro prese a testate un giornalista dell'Ansa e poi lo seviziò con un martelletto da giudice. E che dire dei suoi appartamenti acquistati grazie a un mutuo? Un mutuo!
Voci abbastanza attendibili, provenienti dalla mia testa, rivelano inoltre che dietro i disordini di Rosarno ci potrebbe essere proprio la mano del forcaiolo Di Pietro. Pensiamoci un attimo: lui possiede un trattore. Lo usa per farsi fotografare mentre lo guida nei suoi terreni. Magari ne ha qualcuno anche a Rosarno con gli alberi di arance. E forse ci fa anche lavorare in nero i clandestini. Se il nostro giustizialista avesse ancora il porto d'armi, avrebbe sparato anche lui contro quei negracci? Chi può dirlo...
E del terremoto di Haiti ne vogliamo parlare? Pare che l'ex magistrato avesse vinto un viaggio proprio a Port-au-Prince nella riffa di Pasqua della chiesa di Santa Maria del trattore nel 1959!

Eccolo qui, dunque, Antonio Di Pietro. L'uomo che di Berlusconi cita a memoria tutti gli innumerevoli processi, come se servisse a qualcosa. L'uomo che di fronte al consenso di cui Berlusconi gode nel Paese, si è ritagliato la parte dell'antagonista in questo B-Movie all'italiana fatto di politica, sesso e Lino Banfi. Eccolo lo spauracchio che soffoca le velleità di una sinistra che senza di lui sarebbe civile e sintonizzata con il digitale terrestre al Paese reale.



Commissionato da Feltrorio Veltri per ScaricaBile N/26

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