mercoledì 23 giugno 2010

Intercettazione di un emendamento



Cosa sarà mai passato per la mente ai senatori “gesuomani” come Gasparri, Bricolo, Quagliariello, Centaro, Berselli, Mazzatorta e Divina quando hanno pensato di proporre un emendamento che distinguesse gli “atti sessuali sui minori” dagli “atti sessuali di lieve entità sui minori”? La domanda risulta senza dubbio affascinante anche per chi non si occupa professionalmente di soggetti affetti da demenza, e per questo motivo la faccenda merita di essere indagata. Noi di ScaricaBile, da anni specializzati nell'import-export di containers di cazzi altrui, vi possiamo svelare i dettagli della riunione preliminare segretissima che ha portato i suddetti senatori a concepire questa “Monalisa” della porcate legislative.

La riunione segreta tra i “Figli di Maria” (questo il nome del gruppo di super senatori) ha avuto luogo qualche giorno prima negli uffici segreti dell'organizzazione, siti in Roma, a due passi dal Senato, in un palazzone che Propaganda Fide è solito affittare in nero, proprio come insegnava nostro Signore. Il covo segreto dei “Figli di Maria” si trova sotto i bagni del pian terreno. Solo i membri possono accedervi, in quanto conoscono il meccanismo per aprire la botola posta sotto l'ultimo cesso a destra (per i più curiosi: si tratta di un meccanismo di pesi e contrappesi. Bisogna poggiare sul fondo della tazza uno stronzo del peso esatto di quattro etti e otto. I membri dei Figli di Maria infatti ne portano uno d'ebano nella borsa. Tranne Mezzatorta che per pigrizia nel portare con sé il fastidioso pass, ha sviluppato un'incredibile abilità dell'intestino crasso.)

La riunione si è tenuta alle 23.00. I primi ad arrivare sono stati i senatori Gasparri (che in realtà era rimasto bloccato nella sala dal giorno prima), Bricolo e Quagliariello (con la “i”, che altrimenti si incazza). I tre hanno subito iniziato a discutere sulle pressioni che da un po' di tempo arrivano “dall'alto” per fare qualcosa per i fratelli preti beccati con le mani nella marmellata di un minore.

Qaugliariello: Mi hanno telefonato per l'ennesima volta dal Vaticano per ricordarci che dobbiamo fare la nostra parte. La politica si trova ad essere sacralizzata ben oltre il lecito e ad essa finisce per essere indebitamente attribuita la funzione di liberatrice dal male miscredente.

Gasparri: Anche a me m'hanno telefonato. Però io faccio finta di essere la segreteria telefonica, ah ah ah.

Qaugliariello: E' la cosa più vecchia e stupida del mondo.

Gasparri: Ma io faccio la segreteria di Mastella.

Nel frattempo sono arrivati anche gli altri senatori. Dentro la grande sala delle riunioni, sulle cui pareti spiccano arazzi raffiguranti la Trinità e i ritratti ad olio di Papa Benedetto XVI e di Gianni Letta, tutti i membri hanno preso posto alla grande tavola a forma di croce e, dopo la solita discussione sul chi debba sedersi al posto sfigato (l'estremità inferiore della croce), Quagliariello ha dichiarato aperta la seduta.

Bricolo: Quindi, che dobbiamo fare?

Qaugliariello: Sancire che la volontà di un individuo possa essere ricostruita ex post incarna in sé il virus del totalitarismo.

Divina: Cosa?

Qaugliariello: No scusate, rispondevo ad un sms di mia moglie. Il problema è questa storia dell'arresto per chi viene colto in flagranza nel compimento di atti sessuali sui minori. In piazza San Pietro temono che possano iniziare le sfilate di preti ammanettati e scortati da poliziotti come fossero comuni pedofili.

Berselli: Sarebbe inaccettabile.

Gasparri: ma che gliè frega poi a loro? Tanto er papa l'ha detto. I preti pedofili finiscono all'inferno. Ha firmato tutte le carte, l'ho visto. Inutile che ce stiamo a dannà pe' fare na legge che poi? Bo? A che serve na legge quanno ce ne stanno già dumila, che nun se possono manco legge' tutte. Io già m'annoio a legge' i messaggini der cellulare.

Quagliariello: Maurizio.

Gasparri: si?

Quaglieriello: hai la bocca aperta.

Gasparri: scusa scusa. La chuido subbito.

Bricolo: Risulterebbe inaccettabile per la storia e per la tradizione dei nostri popoli se la decantata laicità della Costituzione repubblicana fosse malamente interpretata nel senso d’introdurre un obbligo giacobino di arrestare i preti che si aprono, nel vero senso della parola, agli insegnamenti di Gesù il quale - ricordiamolo - voleva che i bambini venissero a lui.

Centaro: Parole sante.

Bricolo: La pedofilia nel clero rimane per migliaia di cittadini, famiglie e lavoratori il simbolo della storia condivisa da un intero popolo. Cancellare i simboli della nostra identità, collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i principi su cui si fonda la nostra società. Rispettare le minoranze che non hanno mai toccato un bambino non vuole dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integrante della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro paese.

Gasparri: Amen fratello.

Berselli: Poeta.

Gasparri: A vorte, il Senato, la Camera, votano leggi che noi stessi che le votamo nun è che le capimo bbene bbene, ner senso che ce stà l'articolo che sopprime il comma del tale anno... dobbiamo giocarcela su questa robba qua.

Centaro: Maurizio, si chiama emendamento. In definitiva tocca inventarsene uno che possa sistemare le cose.

Bricolo: Ce l'ho, ce l'ho. “E' esentato dall'arresto chiunque sia in possesso di emblema della Croce o del Crocifisso”.

Mezzatorta: Bricolo, si può sapere perché c'hai sta fissa morbosa del crocifisso?

Quagliariello: No. Non va bene. Serve qualcosa che dia meno nell'occhio. Che non susciti sospetti nell'opposizione.

Gasparri: Oh, l'opposizione in democrazia è essenziale. A strumentalizzazione dei bambini stà a dimostrà la natura criminoggena dell'opera de farsificazione en atto. Veltroni e Di Pietro nun stanno a prende' le distanze dai manovali, i cui figli stanno intossicati da cattivi genitori cor cervello bbruciato dalla droga e dalle bugie dei capi della sini...

Berselli: cosa?

Gasparri: scusa ero sovrappensiero.

Berselli: cioè hai pensato due cose contemporaneamente?

Quagliariello: Dovremmo lavorare a qualcosa in stile ghediniano. Tipo un “legittimo palpeggiamento” o un “palpeggiamento breve”. Potremmo scrivere che se il palpeggiamento non supera i trenta minuti, non si può parlare di molestia sessuale ma solo di catechesi chiropratica.

Mezzatorta: Ggenio!

Quagliariello: Grazie, è meritato. D'altronde il dibattito pubblico su questo tema non può più sottrarsi dal confrontarsi con quel mutamento di paradigma epocale descritto da Samuel Huntington, per il quale dopo la sconfitta del comunismo la guerra ideologica che ha infiammato il Novecento sarebbe stata soppiantata da un inedito conflitto di civiltà, che ha la sua origine nel riemergere delle culture – e quindi anche delle tradizioni libidinose dei religiosi – una volta infranta la crosta del mondo ideologicamente bipolare.

Gasparri: cioè dovemo da discute' quanti centimetri de cazzo devono entrà pe' potè dire che è violenza?

Quagliariello: Precisamente.

Gasparri: pe' mme senza sborra non sono manco preliminari.

Quagliariello: Maurizio, sei il solito romantico.

Mezzatorta: credo che dovremmo tenerci più sul vago.

Quagliariello: Esatto. Dobbiamo incentrare la questione su una possibile distinzione tra violenza sui minori e violenza lieve. Solo che non è facile, si vede che ci stiamo arrampicando sugli specchi. La gente non è stupida.

Bricolo: Io non ne sarei così sicuro. Hai già dimenticato le regionali?

Gasparri: Massì, inventamose sta cosa delle molestie lievi. Tanto poi nun lo diciamo cosa intendemo di' co “lievi” e stamo apposto. Uno po' fa quello che glie pare, tipo er dito nella mutanda, er pisello nell'orecchio... poi quanno arrivano i caramba, se è amico nostro so' lievi, se invece è amico dei comunisti allora è pedofilia.

Quagliariello: Continua a sembrarmi poco cristallina come soluzione.

Bricolo: Guarda che stavolta Maurizio non ha tutti i torti. Inoltre non possiamo stare ancora qui a discutere del bondage degli angeli. Io c'ho da fare, i clandestini negri non si discriminano da soli.

Quagliariello: e va bene. Deciso. Centaro scrivi. “Nei casi di violenza sessuale di lieve entità nei confronti di minorenni non scatterà l'obbligo dell'arresto in flagranza”.

Bricolo: perfetto. Tanto meglio di così non ci può uscire.

Gasparri: anche perché nun c'avemo altre idee per far continuare sto pezzo.

Mezzatorta: ottimo, allora ci aggiorniamo.


La riunione si avvia così alla conclusione. I senatori si scambiano soddisfatti pacche sulle spalle mentre Centaro finisce di mettere nero su bianco il testo dell'emendamento. Spente le luci nella sala delle riunioni, i Senatori si incamminano per tornare a Palazzo Madama. I nostri microfoni nascosti riescono a catturare un ultimo scambio.

Gasparri: Aò Quagliarè! Ma nun è che se pò inserì quarcosa anche pe' quelle situazioni coi trans?

Quagliariello: perché?

Gasparri: No gniente gniente. Era per dire, era.


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Apparso ai pastorelli su ScaricaBile 32

Magistralmente illustrato da fra' Tonus (andate a guardare sul pdf gli altri disegni...)

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