mercoledì 23 dicembre 2009

Christmas Carol 2009

Quando Silvio si destò, era così fitto il buio, che guardando dal letto, egli distingueva appena la finestra trasparente dalle pareti opache della camera. Ficcava nelle tenebre i suoi occhi da furetto quando la sua attenzione fu attirata da due bagliori rossi e sinistri alla sua sinistra. "Giusto – pensò – sarebbero sospetti se i bagliori fossero sinistri alla mia destra. Ma, a pensarci bene, anche se fossero bagliori destri alla mia destra, ci sarebbe poco di cui fidarsi."
E mentre continuava ad arrovellarsi in tali elucubrazioni, si stropicciò gli occhi e si accorse che si trattava solo delle cifre illuminate di una sveglia digitale.
"Le sette!" esclamò d'improvviso tirandosi su nel letto. Era sempre stato un tipo dinamico il vecchio Silvio Berlusconi. Uno che alle sei del mattino era già al lavoro per mungere le presse. Un presidente operaio. Ma anche adesso che non faceva più l'operaio, il fattore, il cantante e il partigiano, non aveva perso l'abitudine della mungitura.  Fece per alzarsi e scendere giù dal letto, quando ebbe un forte senso di vertigini. Notò che i suoi piedi ciondolavano molto distanti dal pavimento. Un pavimento per niente familiare. Preso il coraggio a due mani, lo intrecciò insieme alle lenzuola per realizzare una fune, con la quale si sarebbe potuto calare giù dal letto (un trucco che aveva imparato negli anni '80, pensando che un giorno gli sarebbe tornato utile).
Sceso in terrà, squadrò per bene la stanza  in cui si trovava e realizzò che quella non era casa sua. Niente lettone di Putin, niente quadri dell'800, niente Jacuzzi dentro al bagno, niente mignotta dentro la Jacuzzi. Panico.
"Sandrobondi! Bonaiuti! Dove siete?" cominciò ad urlare Silvio.
"Non ti può sentire nessuno caro il mio presidente" disse con voce profonda il supporto per la flebo.
Silvio, sbigottito, sgranò gli occhi per guardare meglio nella direzione da cui gli era parso sentire la voce, e vide proprio il supporto per la flebo. E dietro, magrissima, scorse una figura umana.
"Fassino? Sei tu? – chiese allibito – Se è per quella storia delle intercettazioni tra te e Consorte che ascoltai in segreto, molto prima che le avessero i magistrati, ne approfitto per dirti subito che è tutta una balla dei giornali comunisti. Io non le ho mai ascoltate quel 24 dicembre 2005 a casa mia, seduto in poltrona, in compagnia di mio fratello Paolo. Ricordo che sorseggiavo un Chian..."
"Taci, pinocchio! Non sono Fassino" lo interruppe bruscamente il losco figuro.
"Chi siete e che cosa siete?" domandò allora Silvio con la voce stridula di una ragazzina spaventata. E operaia.
"Sono lo Spirito del Natale passato."
"Quello dell'anno scorso? – gli domandò soppesandosi spavaldo i testicoli – L'anno della festona in Sardegna con le ragazzette porcellette e la Noemi?"
"Si."
"E allora cos'è quell'aria smunta? Ci siamo divertiti un casino quella sera! Non sei riuscito a rimediare neanche un culetto? Dovevi spacciarti per sottosegretario. Funziona sempre! Ah... ma forse tu... Non è che a te piacciono i maschi? Su quel versante caschi male alle mie feste. Ma ti posso dare un paio di indirizzi che mi hanno passato alcuni parlamentari."
"Hai finito di sproloquiare come al solito?" tuonò lo spirito.
Silvio, umilmente, disse di non avere avuto alcuna intenzione di offenderlo. Non che avesse mai avuto nulla da ridire sui gay. A patto che gli stessero sempre di fronte e ben in vista, ovviamente. Ribadendo le sue scuse, osò poi domandare allo spirito quale fosse il motivo che lo aveva fatto venire.
"La tua salute!" rispose lo spirito. "Hai forse dimenticato che sei ricoverato in ospedale perché un pazzo ti ha tirato un Duomo di gesso sul muso?"
In quel momento Silvio trasalì. Si portò le mani al volto e toccò le bende che gli coprivano il labbro superiore, il naso e due denti. "E vero! Ero al tesseramento della PDL, stavo stringendo mani e raccogliendo batteri dal mio popolo quando, a un certo punto, ho sentito un botto e ho capito che erano i miei denti. Ora ricordo tutto!"
"Hai rischiato di morire. Lo sai vero?"
"Se mi avesse preso sull'occhio?"
"No. Se ti avesse preso sull'occhio adesso saresti un presidente pirata."
"Sarebbe stato figo!"
"Ad ogni modo, hai rischiato di morire e non per la statuetta."
"No?" fece Silvio incuriosito. "E allora come avrei rischiato di morire?"
"Se fosse stato un vero attentato, avrebbero potuto spararti. O peggio, saresti potuto morire cadendo dal predellino, se la macchina si fosse messa in marcia. Chi è il capo della tua scorta? Pippo della Disney?"
"Veramente sarei io..." tentennò Silvio.
"Ma dico io, c'è una cosa che lasci fare agli altri?"
"Pagare le tasse?" ribatté prontamente lui con un sorrisetto sornione.
"E poi, ma come ti è venuto in mente di uscire dall'auto e mostrare alle telecamere e alla gente il tuo grugno sanguinante?"
"Sul momento mi sembrava un'idea ganza." Poi, avvicinandosi allo spirito gli disse sottovoce "pensaci un attimo: hai visto come ovulano le ragazzine per l'attore di Twilight? In quel momento ho pensato alla prossima cena a Palazzo Grazioli. Con le mie ospiti, eccitate come anguille, mentre gli mostro il filmino dell'attentato dove ho la bocca tutta sporca di sangue come un vampiro... Cazzo, viene duro persino a me!"
"Cristo santo! Sei senza speranza" esclamò  irritato lo spirito.
"No dai, non dire così. Perché tanto odio contro di me?" piagnucolò lui.
"Ero venuto qui per farti redimere” disse. E poi gli spiegò che ciò che alimenta il clima di odio nei suoi confronti non sono altro che i suoi comportamenti, le sue dichiarazioni, i suoi processi, le leggi ad personam, il disprezzo per le istituzioni ma soprattutto il fatto che scopa come un coniglio.
"Non è vero! – ribattè – io mi comporto benissimo. Sono tutte invenzioni dei giornali comunisti, stampati dai magistrati comunisti, che poi li fanno leggere ai dieci giudici su quindici della corte costituzionale comunista, perché cinque membri sono di nomina presidenziale e noi abbiamo avuto, purtroppo, gli ultimi tre presidenti comunisti, che erano invidiosi che io ho le palle, e le mie palle sono comunist..." (si portò le mani alla bocca).
"Cosa?"
"Lascia perdere la parte delle palle."
"Vieni con me" disse allora lo spirito, porgendogli la mano.
"Cos'è, mi vuoi portare in paradiso? Non ci penso neanche. Non sono pronto, ci sono tantissime cose che devo ancora avere."
"Non sono la morte, deficiente. Vedi per caso qualche falce? Indosso un cappuccio? Dammi la mano che voglio solo mostrarti delle cose."
Così, anche se titubante, Silvio tese una mano tremante allo spirito. Questi la prese e d'improvviso Silvio si accorse di non trovarsi più nella stanza dell'ospedale. Si guardò attorno e notò molte cose a lui familiari. Poi, la sua attenzione fu attirata da cinque uomini che si stavano salutando con baci e calorose pacche sulle spalle, parlando in un idioma incomprensibilmente pieno di 'u'.
"Chi sono?" chiese Silvio allo spirito.
"Non li riconosci? Uno è il tuo fido braccio destro: Marcello Dell'Utri."
"Adesso che lo guardo meglio hai ragione. Ma è giovanissimo!"
"Guarda adesso." In quel momento entrò un giovanissimo Silvio, vestito con un maglioncino girocollo, una camicia sotto e un pantalone jeans. Sportivo, con un sorriso fluente e una chioma smagliante, il giovane Silvio cominciò ad intrattenersi amichevolmente con i quattro amici di Marcello Dell'Utri: Stefano Bontate, Tanino Cinà, Nino Grado e Francesco Di Carlo.
Alla vista di quella scena, il vecchio Silvio sbiancò. Si ricordò di quell'incontro avvenuto tanti anni prima a Milano. Si ricordò dei quattro signori siciliani, delle sue richieste di aiuto per una certa minaccia di sequestro, e soprattutto del suo commiato da questi signori. Promise loro di essere a disposizione per qualunque cosa. Gli tornarono in mente anche tutti i magheggi finanziari delle sue prime imprese, i suoi compagni della P2, la nascita illegale del suo impero mediatico, i rapporti con i politici corrotti, la discesa in campo, quella nel letto e la discesa dalla quale aveva fatto rotolare giù il paese negli ultimi 15 anni. A quel punto Silvio sentì salire un brivido lungo la schiena. Non fece molta strada. Poi, buio.

Silvio si svegliò tutto sudato e si accorse di essere nuovamente nel suo letto all'ospedale. Accovacciato ai piedi del letto, dormiva beato il fido Sandrobondi.
"Forse è stato solo un incubo" pensò Silvio. "Sandrobondi sveglia! Sandrobondi!" cominciò a sbraitare. Ma quello niente. Dormiva di sasso.
"Non ti può sentire. Gli ho dato una polpetta avvelenata" disse una voce alle sue spalle.
"Oh mio dio! Di nuovo!" disse Silvio nascondendosi dietro al corpo molliccio del suo ministro alla cultura. "Chi sei, lo spirito del natale presente?"
"No caro Silvio. Tu non sei neanche minimamente paragonabile al vecchio Scrooge del racconto di Dickens. Le speranze che tu ti redima sono pari a quelle che Gasparri risolva un cubo di Rubik, o che Bossi recuperi l'uso dell'altra metà del suo cervello."
"Gianfranco sei tu?"
"Non sono Gianfranco. E neache lui lo è."
A questo punto, Silvio gettò Sandrobondi giù dal letto e poi si tuffò sopra di lui per attutire la caduta. Rimessosi in piedi, si diresse svelto verso la porta ma la maniglia era fuori dal suo limitato spazio aereo. Pensò che doveva trattarsi di un ospedale pubblico costruito coi soldi dei comunisti. Ma non c'era tempo per un discorso ufficiale. La voce era ancora lì e la sentiva sogghignare nell'oscurità.
"E va bene. Cosa vuoi: Soldi? Un appalto? Una legge? Un ministero?" disse con tono autoritario, decidendo di rischiare il tutto per tutto. "Mettiamoci d'accordo".
"Non voglio niente da te, patetica parodia di un dittatore".
"Ma si può sapere chi sei e cosa vuoi allora?"
"Sono lo spirito della Costituzione Italiana. E voglio farti un culo così."
"Non puoi! Io sono stato eletto democraticamente."
"Si vede che non hai letto gli ultimi sondaggi. Danno il mio piede affondato nel tuo culo al 75%. Sei spacciato."
A quelle inquietanti parole, Silvio cominciò ad urlare e a dimenarsi in terra. "Noo, non è possibile!" urlava e si strappava i capelli finti. Lo spirito, divertito, rideva di gusto e la sua risata entrò in risonanza con i gemiti del povero cristo in un lamento grottesco e straziante.
"Solo l'amore salva, solo l'amore salva, solo l'amore salva" ripeteva adesso, accovacciato, ondeggiando freneticamente. "Solo l'amore salva, solo l'amore salva, solo l'amore sal..."
"Silvio! Silvio" disse Bonaiuti scuotendolo con vigore. "Silvio, tutto bene?"
"Oh, ma... Paolo. Sei davvero tu Paolo?" chiese riaprendo gli occhi.
"Silvio, sono io. E' tutto a posto. Devi avere fatto un brutto sogno" disse Bonaiuti stringendolo forte a sé come una mamma farebbe con il proprio idraulico.
"Paolo, meno male che sei tu. Sapessi che brutto sogno che ho fatto" e così cominciò a raccontare tutto al suo portavoce. Dopo averlo ascoltato con attenzione, Banaiuti lo rassicurò "stai tranquillo, si è trattato solo di un brutto sogno. Non esistono gli spiriti della Costituzione, schiocchino."
Sentendo quelle parole, Silvio tirò un grosso respiro di sollievo. Più tardi gli furono portati i giornali e vide con piacere che Bonaiuti aveva ragione. Tutto procedeva per il meglio, anzi, grazie allo spiacevole incidente occorsogli, i suoi erano riusciti a far distogliere l'attenzione da tutte quelle brutte cose che ultimamente gli avevano fatto rischiare di perdere la fiducia della gente.
E mentre faceva colazione con il consueto caffè, cornetto e pompino, Silvio pensò a quanto tutto fosse molto più buono del solito. Merito dell'ex confratello Cicchitto? In effetti, non poteva che ritenersi soddisfatto dei duri attacchi contro Santoro, Travaglio, e Repubblica fatti dal piduista brisè. E anche il pompino non era male.
Da quel giorno, Silvio chiese a Bonaiuti di restare con lui la notte. Con una lampadina accesa. E così facendo con gli spiriti non ebbe più a che fare; ma si rifece con gli italiani. E di lui fu sempre detto che non c'era uomo al mondo che sapesse così bene governare il paese.


...
Tratto da ScaricaBile N/25

venerdì 18 dicembre 2009

Domande #01



Se Enrico Ruggeri e Roberto Giacobbo avessero un figlio insieme, riuscirebbe quest'ultimo a fare un programma televisivo più brutto di quelli fatti dai due  genitori?


Foto dell'ipotetico figlio:

Copenaghen, vertice sul clima


Sto seriamente ponderando di acquistare, da qualche paese povero e senza industrie, una percentuale di gas-serra da poter emettere. Coi tempi che corrono, non so proprio se in un futuro prossimo potremo ancora scorreggiare liberamente.

mercoledì 16 dicembre 2009

Blood


Quando ho visto le foto di Berlusconi con la bocca insanguinata, la prima cosa che ho pensato è stata che la ragazza avrebbe dovuto dirglielo che aveva le mestruazioni.

domenica 13 dicembre 2009

Chi semina vento raccoglie statuette sul muso




Berlusconi colpito al volto a Milano. Preso l'aggressore, fermato dalla folla che voleva chiedergli un autografo.

Io sono contro la violenza, intendiamoci. Mi spiace che abbia ricevuto sul muso una statuetta del duomo. Una piccola. Conoscendo poi la sua personalità, credo che persino Silvio avrebbe preferito essere colpito dal Duomo direttamente.

P.S.
Cosa vorrebbero dire La Russa, Schifani, Bossi, Castelli e gli altri sgorbi? Non possiamo più criticare il premier solo perché qualcuno gli ha tirato una statuetta in faccia?


Aggiornamenti:
Dall'ospedale, dove Berlusconi è ricoverato, fanno sapere che il premier ha un trauma contusivo al massiccio facciale, una ferita interna ed una esterna al labbro superiore, la frattura di due denti, una piccola frattura al naso, un po' di pancetta, le vene varicose, un alluce valgo e un' infiammazione al glande.
Di sicuro non potrà uscire dall'ospedale prima di venti giorni, né recarsi in un tribunale prima di venti anni.


Mystic Department:


"Mentre eravamo in macchina andando da Arcore a Milano per il comizio il presidente Berlusconi mi ha espresso più volte la sua preoccupazione per il clima di odio e di aggressione nei suoi confronti che si registra nel Paese"
"Il presidente mi ha espresso più volte questo concetto, e poi qui in ospedale dopo la tac mi ha chiamato chiedendomi di raccontare a tutti i ministri presenti e ai medici quello che mi aveva detto, e cioé che era preoccupato per il clima di violenza. Io - aggiunge Bonaiuti - avevo anche cercato di rasserenarlo ma devo dire che purtroppo aveva ragione. Questo attacco violento nei confronti del presidente e del nostro partito ci preoccupa e deve preoccupare l'intero Paese".

La Metamorfosi


Silvio Berlusconi, svegliatosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme Silvio Berlusconi immondo.

martedì 8 dicembre 2009

Ratzinger vs. nemici dell'igiene

Il papa durante l'Angelus: "La Chiesa ha continuamente bisogno di purificarsi, perché il peccato insidia tutti i membri". Poi è andato a spalmarsi l'amuchina-gel proprio li.


  




Sacconi vs. Ru486



Alle volte Sacconi ha degli incubi in cui gli appare il card. Ruini nudo, con al posto del pene una compressa gigante di Ru486 in erezione. Sono problemi.

domenica 6 dicembre 2009

Bersani vs. i miei coglioni


Bersani dopo il successo del No-B Day: "Giusto non esserci, ma sono energie nuove". Energie nuove da consumare subito.

Oggi però Bersani ha fatto qualcosa di sinistra. Si è masturbato su una foto di Nilde Iotti.

sabato 5 dicembre 2009

Bonaiuti wants a cracker




Bonaiuti: "La mafia attacca Berlusconi perche' il presidente del Consiglio la combatte."

E' vero. Berlusconi odia così tanto i mafiosi che costringeva il boss Mangano ad accompagnare ogni giorno a scuola quei due piccoli rompicoglioni di Marina e Pier Silvio.

venerdì 4 dicembre 2009

Spatuzza vs. Berlusconi



Per la Procura di Firenze, Spatuzza è un teste attendibile.
A differenza di qualcun'altro che per ogni bugia detta gli è ricresciuto un capello.

Card. Barragan vs. Ru486



Card. Barragan: "L'uso della pillola abortiva Ru486 è un crimine e come tutti i crimini merita una punizione".
Quindi chi la userà verrà spostato in un'altra parrocchia?

mercoledì 2 dicembre 2009

Benedetto XVI, l'anima ariana del rap

[tratto da ScaricaBile24]


La piazza è gremita. Fans dappertutto, pure a cavalcioni sopra le statue. Striscioni e acclamazioni come se piovesse. Tutti lo stanno chiamando ad alta voce. E alla fine eccolo uscire sul palco, avanzare con passo felpato e ritmico, salutare i fratelli con quei suoi strani gesti delle mani che piacciono tanto ai giovani d'oggi. "Cristo sia con voi bro-thers!" – esclama, togliendosi il camauro e lanciandolo sulla folla – "Il signore vuole vedervi saltare mo-ther-fu-ckers!". Il pubblico è già in delirio e lo show non è ancora iniziato.
Per chi non l'avesse ancora capito stiamo parlando di B.XVI. "The man in white". L'uomo con così tanti anelli e collane d'oro che farebbero invidia persino a Snoop Dog (al quale peraltro dice di ispirarsi).
Benedetto Decimosesto non è un rapper come gli altri. Niente affatto. Il suo slang "old style" (con quell'accento che fa molto terzo reich) è diverso rispetto a quello "ghetto style" a cui gli altri grandi rappers ci hanno abituati. La sua musica è come un concerto di unghie sulle lavagna. E adesso è tornato a graffiare, più affilato che mai, con un nuovo album: “Alma Mater. Music from the Vatican”. Benedetto XVI canta le sue rime in diverse lingue, sopra basi classiche del mood cristiano come il canto gregoriano e la musica sacra moderna.
Lo scopo di questo Cd – ha detto durante la presentazione padre Georg, spalla e dj personale di Ratzinger – è quello di sperimentare, attorno all’ispirazione fondamentale delle parole del Papa dedicate a temi mariani, la possibilità di un nuovo linguaggio: un sound che spacca per portare un messaggio di saggezza e spiritualità in ogni cazzo di Ipod”.
Il papa (come ama farsi chiamare dai suoi fans) è sempre stato attento anche alle nuove tecnologie. Ad esempio fu uno dei primissimi utenti a navigare tra le foto di Pamela Anderson, e di recente ha cominciato a sostenere di parlare con Dio via Skype.

Benedetto Decimosesto (all'anagrafe Joseph Alois Ratzinger) si definisce il rapper di Cristo. "Un umile rimaiolo nella CREW del Signore", per usare le sue parole. Nato nella provincia germanica, con tanta voglia di spaccare tutto, Ratzinger oggi è una leggenda vivente e una star in ascesa. A 82 anni, per uno che crede nella vita eterna, si sente ancora un giovincello.
Dall'arruolamento (peraltro obbligatorio all'epoca) nella Hitlerjugend, al soglio pontificio la strada è stata lunga e strana. Ma lui, quando racconta la sua vita, lo fa con una serenità disarmante. Tutto sembra essergli successo per caso e agli occhi di tutti appare solo un nonnetto tremendamente simpatico, agitato e casinista, che ama la musica e dice di essere solo capitato nel funerale giusto al momento giusto.
Ma dietro al fenomeno "Papa-Ratzi" c'è dell'altro. Qualche cifra per capire: un miliardo di euro dai versamenti dell'otto per mille; 650 milioni per gli stipendi degli insegnanti di religione; 700 milioni per le convenzioni su scuola e sanità; 250 milioni per il finanziamento dei Grandi Eventi. E tutto questo grazie al suo attivissimo fan club: lo stato italiano. Un portafoglio che si aggira sui 4 miliardi di euro, e che ovviamente gli fa un notevole bozzo dentro al taschino della giacca. Una somma che solo per un quinto viene destinata a interventi di carità e di assistenza sociale, il resto nel suo pantagruelico guardaroba per gli spettacoli.

Spacciandomi per un giornalista del mensile Rolling Stone, mi sono procurato la possibilità di intervistare Benedetto XVI. Non è stato difficile. Mi è bastato ungere un paio di alti prelati infilando nella tasca della loro veste dei bambini lapponi.
E così mi sono ritrovato in una grande sala con il tetto affrescato come un bordello thailandese, ma ma senza elefanti. Dopo una ventina di minuti ecco arrivare lui, la star. Quattro guardie svizzere lo scortano attraverso la porta sino al piccolo trono posto al centro della stanza. Le guardie, poi, mi invitano gentilmente con l'alabarda ad inginocchiarmi su un tappeto ricoperto di ceci. Molli e marci (Ratzi è un innovatore). Dopo aver baciato tutti e undici gli anelli (?), l'intervista può cominciare.

 

Domanda: Santità, posso darle del tu?

B.XVI: Solo se hai già comprato il mio disco, figliolo.


D: La maggior parte della gente qui in Italia crede che questo sia il tuo primo album, in questi anni hai realizzato "Power Of The Dollars", che non è mai uscito, realizzato dai Trackmaster, poi "Guess Who’s Back" e "Fifty Is The Future" nel circuito indipendente, hai costruito la tua credibilità nel circuito dei mixtape e la gente sapeva che spaccavi ancor prima delle discografiche, è vero?

B: Assolutamente, sono stato in grado di utilizzare il circuito dei mixtape e far uscire miracolosamente il mio materiale, questo è il percorso per il successo… se non metti in circolazione con consistenza materiale di qualità, la gente, dopo, avrà paura di comprare il tuo disco.


D: Raccontaci com’è nata il tuo ultimo successo "Caritas in Veritate".

B: "Caritas in Veritate" è il primo pezzo che io e Dr.Dre abbiamo scritto insieme… la cosa pazzesca che non ho saputo finchè io, Eminem e Dr.Dre non abbiamo rilasciato insieme un’intervista per L'Avvenire, è che quando Dre lavorò con Eminem per "My Name Is" era la prima volta che Eminem e Dre facevano qualcosa insieme e fu anche in quel caso il primo singolo dell’album ad uscire… incredibile! Ma quello che è stato veramente difficile è stato uscire con il singolo dopo quel pezzo. "Caritas in Veritate" era andata così bene che ci eravamo preoccupati per il seguito e ci siamo detti "dobbiamo registrare altre tracce”, così sono andato a Los Angeles solo per cinque giorni e abbiamo scritto tipo otto encicliche.


D: Tu sai che ormai ti circonda la fama di gangster, quindi uno non si aspetta poi di vedere una persona così “cool” come hai dimostrato di essere dall’inizio di questa intervista.

B.XVI: Sai cosa, posso essere molto cattivo quando sono arrabbiato, molto agitato, devo provvedere a me in ogni caso, sai, il fatto che sono diventato papa ha cambiato la mia vita, le gente che mi circonda, la situazione finanziaria è cambiata, il mio stile di vita è cambiato, ma sicuramente c’è gente che fa delle cattiverie e si diverte a farle. Questa è la differenza tra una persona cattiva e una persona in una cattiva situazione… quando sono in una brutta zona dovrò provvedere a me stesso, fare quello che devo fare… ma per fortuna giro sempre con la papa-mobile, non sono in pericolo.


D: Un tribunale in Texas, in merito allo scandalo dei preti pedofili, ti voleva processare per "ostruzione alla giustizia" a causa delle disposizioni di riservatezza contenute nel tuo "De delictis gravioribus". In pratica, nei tuoi testi, invitavi a spostare i preti pedofili in altre diocesi piuttosto che consegnarli alla giustizia.

B.XVI: si, vero. Però adesso sono papa quindi ho l'immunità diplomatica. Come si dice dalle mie parti: Puppaaa!


A questo punto, Ratzinger ha tirato una leva posta a lato del suo scranno e io sono stato risucchiato dentro una botola. Buio. Al mio risveglio l'unica cosa che ricordo è il piede di una guardia svizzera che accompagnava il mio culo fuori dal confine vaticano.
Devo averlo fatto incazzare. E non ha neanche sentito le mie domande su omosessualità, contraccezione, AIDS, Africa, aborto, scienza, alieni e IOR!
Alla fine posso dirmi comunque soddisfatto. Non si è accorto che gli ho fregato un portacenere d'oro massiccio con dei rubini incastonati. Credo che valga quanto l'ultima manovra di Tremonti. Inoltre, ho avuto la mia intervista ed eventuali ritorsioni saranno fatte contro Rolling Stone. Eccellente.



Illustrazione di Perrotta

venerdì 27 novembre 2009

Perdere internet e piombare di colpo nel medioevo

Ok, sono passate 24 ore e non mi è stata ancora ripristinata la connessione internet. Credevo di farcela, di poter resistere e invece no.
- Salve a tutti, mi chiamo G e soffro di dipendenza da internet
- ( in coro ) Ciaaao G!
Ok, ammettere di avere un problema è un buon primo passo. Però, non posso fare a meno di pensare che il mio stare accovacciato in terra, vicino al balcone, incurante degli spifferi che potrebbero causare lo sterminio delle mie difese immunitarie, al solo scopo di scroccare il flebile segnale del wifi non protetto del vicino, non sia un buon segno.

Ad un tratto ti accorgi che niente ha più importanza. Apri il tuo browser e la schermata di "errore di connessione" ti fa piombare nello sconforto più assoluto. Il caffè non ha più lo stesso sapore se lo bevi senza sbirciare la maliziosa colonnina destra di repubblica.it
Il cielo fuori sembra più grigio senza la quotidiana spunta tra le centinaia di e-mail che ti suggeriscono il modo migliore per allungare il tuo pene.
Dove sono Sviluppina, Comablog, Qualcosadelgenere, Egotastic.?. ne ho bisogno! 

L'incubo potrebbe durare altre 48 ore. Non so se ce la farò. Spero di trovare la forza per resistere. Ora capisco il senso di avere un appiglio spirituale. Come ho potuto dubitarne sino ad ora?

Ti prego Optimus Prime, veglia su di me. Mostrami la luce della matrice.

giovedì 26 novembre 2009

Ad ogni provvedimento razzista a tutti i leghisti gli muore un neurone




Capisco che non sia facile per uno della lega leggere qualcosa che non sia "La Padania". A dire la verità, è già sorprendente che un leghista legga.
Ad ogni modo, non capisco il divieto di BURQINI. Le donne musulmane non girerebbero mai per strada indossando il loro costume da bagno.
Si, il burqini è un costume tipo muta da sub, che peraltro lascia il viso scoperto (proprio come il velo che nel cartello è sotto un bel "SI"). Nebbia.

Io ci rinuncio. Quesi amministratori leghisti sono talmente ignoranti e incompetenti che non li metterei neanche al comune della città dei LEGO.

sabato 14 novembre 2009

Processo breve per l'imputato corto











Berlusconi è talmente preoccupato per i suoi processi che, se non dovesse passare l'ultima legge ad personam, ha già disposto che il suo corpo venga bruciato fuori dal bunker insieme a quello di Eva Brown.

venerdì 23 ottobre 2009

Dieci Cose

10 Cose che piacciono ai politici cattolici
  1. Le favole
  2. Tutto quello che dice o fa il papa
  3. Il Tg1
  4. La Famiglia
  5. L'altra famiglia
  6. Pierferdinando Casini
  7. Le barzellette su Berlusconi. Quelle sconce
  8. I crocefissi appesi
  9. Il cilicio di Hello Kitty della Binetti
  10. Rompere i coglioni con le loro proposte di legge da basso medioevo


10 Cose che non piacciono ai politici cattolici

  1. Le libertà civili
  2. Tutto quello che dice o fa Beppino Englaro
  3. Il Tg3
  4. I gay
  5. I gay femmine
  6. Pierferdinando Casini
  7. Le barzellette su Berlusconi. Quelle che ricordano che è stato eletto grazie ai loro voti
  8. Le altre religioni
  9. Galileo Galilei e gli altri sostenitori dell' eliocentrismo
  10. Andare a messa

giovedì 22 ottobre 2009

Berlunews

Secondo Confalonieri, Berlusconi sarebbe un padre modello. Per i conigli.

Berlusconi: «Il posto fisso è un valore. Lo dimostrano i provvedimenti del governo». Come la legge Biagi, ad esempio.


mercoledì 21 ottobre 2009

Paparatzzi

Ratzinger crea norme ad hoc per riaccogliere nella chiesa di Roma i preti anglicani. Sbaglio o è l'unica impresa italiana che ha ricominciato ad assumere?

Il papa teme che l'Europa abbia dimenticato le sue radici cristiane. Peccato, tutte quelle guerre di religione sprecate...


martedì 20 ottobre 2009

Dottore, ho un problema!

- Dottore, ho un problema.

- Ma, veramente presid...

- No, lei mi deve aiutare. Credo che la cosa sia seria.

- Guardi, fors...

- E' tipo un tic. Viene a momenti però. In genere capita quando parlo davanti a molte persone. Sono li tranquillo che faccio il mio discorso, quando a un certo punto sento una cosa qui nella pancia...

- Come un rigurgito?

- Si, come una specie di rutto. Sento che sale in fretta, mi arriva alla bocca ed ecco che mi esce fuori una verità. Non mi era mai capitato prima. Sono abbastanza preoccupato.

- Si, ma...

- Dottore, niente ma. Lei è qui, pagato coi soldi di tutti, per risolvere i miei problemi. Cerchi di fare qualcosa, è piuttosto imbarazzante per me! L'altro giorno ad esempio ero a letto con una bella gnagna, ostentando come un pavone le mie qualità amatorie, quando a un certo punto le ho detto: Vado un attimo a fare una doccia e ad iniettarmi sangue di gorilla nel pene.

- E la ragazza?

- E' fuggita in preda al panico! Meno male che il servizio d'ordine l'ha recuperata, sedata e riportata nel lettone. Si, ma non posso continuare ad andare avanti così. Ne va del mio lavoro! L'altro giorno, ad esempio, stava andando tutto liscio. Ero li che raccontavo di come io sia la persona più perseguitata al mondo degli ultimi 150 anni, quando ho cominciato a sentire quella sensazione nello stomaco. Riesco appena ad aggiungere che sono sempre stato assolto dai miei processi, e poi PRAAAAAAAAAAAAAAAT! Ecco che viene fuori che mi sono potuto permettere di spendere 200 milioni di euro per pagare consulenti e giudici.

- Davvero imbarazzante.

- Si, anche perché in realtà la cifra sarebbe più alta. Ma non è questo il punto. Io rischio grosso. Lei mi deve aiutare!

- Vorrei tanto ma non posso. Non sono mica un dottore. Sono l'imbianchino e togliere quelle macchie dal soffitto le costerà sui 2000 euro. Paga in contanti o mi offre una candidatura?

Colecisti #2

Omofobia:
Bocciata la proposta di legge per l'aggravante di discriminazione sessuale. Per Vietti (UDC) e per il resto del gregge, il testo sarebbe ambiguo. “Orientamento sessuale” non sarebbe, infatti, un termine abbastanza chiaro per definire i “ricchioni”. Inoltre la formulazione della legge creerebbe disuguaglianza nei confronti di altre categorie sociali a rischio come gli anziani, i disabili e i tifosi di calcio.
La Binetti (PD) si è difesa dicendo: “Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull'omosessualità, e quelle di tante altre persone, potevano essere individuate come un reato”.
No cara Binetti, le sue opinioni sui gay, secondo quanto sosteneva un certo Gesù Cristo, potrebbero essere individuate come un peccato. Peccato mortale. Brucerebbe all'inferno, se solo esistesse.
La Binetti ha detto di “sentirsi perseguitata”. In effetti ci sarebbe un uomo con la barba che dall'alto la osserva per tutto il giorno.
Venendo alle buone notizie, l'ONU ritiene che l'Italia abbia fatto un passo indietro nel campo dei diritti civili. E adesso è due posizioni davanti alla Germania Nazista.
Certo, non siamo ai livelli di quei paesi dove tutt'ora l'omosessualità è considerata un reato, ma la legislatura è ancora lunga.
Intanto l'altro giorno ci sono state altre aggressioni contro i gay a Roma. Ma bisogna ammettere che la giunta Alemanno non c'entra. Erano tutti in riunione in quel momento.
In Italia non c'è alcun problema omofobia. Il vero problema sono gli omosessuali.



Mesiano:
Il giudice civile che di recente ha condannato la Finivest a risarcire la CIR, per la brutta vicenda di corruzione nel lodo Mondadori, si chiama Raimondo Mesiano. Lo dico nel caso vi fossero sfuggiti gli ultimi anatemi voodoo fatti da Marina Berlusconi.
Il Lodo Mondadori, invece, è quella sentenza arbitrale che consegnava di fatto la Mondadori a Berlusconi, grazie ad una grossa somma di denaro che gli avvocati Fininvest: Previti, Acampora e Pacifico, infilarono dentro gli slippini dei conti esteri del giudice Metta, colui che scrisse la suddetta sentenza. E questo lo scrivo nel caso voi foste spettatori di Porta a Porta (adoro Vespa, l'unico messia del giornalismo che riesce a confezionare un servizio sul lodo Mondadori nel quale si cita il nome del corrotto Metta, ma ci si dimentica di dire chi, secondo sentenza definitiva della Cassazione, materialmente diede i soldi a metta: ovvero Previti & Friends).
Di recente, è accaduto che il CSM abbia promosso il giudice Mesiano. Sia per anzianità che per la freddezza con cui ha saputo affrontare le pressioni prima di questa importante sentenza. Per festeggiarne la promozione, i parlamentari della maggioranza e i dipendenti Mediaset (anche se è difficile scorgere le differenze), hanno pensato bene di infangare un po' la sua persona.
A volte si assiste a casi di umorismo involontario”, ha esclamato Gasparri davanti ad uno specchio.
Per il ministro alla cultura Bondi “la realtà supera l'immaginazione”. Infatti Bondi è davvero il ministro alla cultura.
Brachino, a Mattino 5 (la trasmissione che rende il coma un'esperienza interessante), ha lanciato un bel servizio sulle “presunte strane abitudini” del giudice Mesiano. In pratica viene mostrato il giudice che va dal barbiere, cammina per strada, si siede nel parco. Tutte operazioni che la gente normale come Brachino evidentemente non fa. O se le fa, ha il buon gusto di farle indossando un costume da coniglio rosa con una maschera antigas. Ma niente calzini turchesi, per dio!
Ad ogni modo, quello che mi ha lasciato veramente stupito è stato che non hanno detto che Mesiano è un rom-ebreo-omosessuale-sieropositivo. Ma per quello c'è sempre Studio Aperto delle 18.00.

lunedì 19 ottobre 2009

Colecisti #1

Afghanistan:
Secondo il quotidiano inglese Times, i servizi segreti italiani avrebbero trattato con i Talebani. Soldi per evitare attacchi ai militari. Mi sembra davvero incredibile. Sarebbe come paragonare i Taliban ai Corleonesi!
Dopo l'annuncio della notizia, il ministro La Russa ha detto che il Times “offende i nostri morti e i nostri militari”. E io che pensavo che fosse La Russa vestito con la mimetica ad offendere i nostri soldati.
Per Frattini si tratterebbe di “accuse false e offensive”. Neanche avesse pagato lui.
Rutelli:“in questi casi o si hanno le prove o si deve evitare di sollevare casi così insidiosi”. Ha ragione, i Talebani hanno questo brutto di vizio di non rilasciare mai le ricevute.
E' impossibile che i servizi segreti abbiano pagato i Taliban. Se fosse accaduto, di certo io ne sarei stato informato” ha dichiarato infine Raul Bova.


Scudo Fiscale:
Bankitalia esprime l'ennesimo parere negativo sullo scudo fiscale di Tremonti. Mi chiedo: quando cominceranno a farci sentire anche i lati positivi? Basterebbe intervistare la criminalità organizzata.
Diciamoci la verità: lo scudo fiscale è stato fatto solo per avere qualcosa che all'estero ci invidiassero.
Tremonti: “Lo scudo fiscale non incentiverà l'evasione in futuro”. Semplicemente perché non ci sarà un futuro.
Per il ministro non c'è ragione di allarmarsi, in fondo è un meccanismo che hanno anche altri Stati. Certo, li la tassazione è ben più alta del 5% ma in quei paesi la lobby degli evasori non è così forte.
Bei tempi quelli in cui Tremonti assicurava spavaldo: “Con me non ci saranno mai più condoni”. Evidentemente al ministero ci deve essere qualcuno con una maschera di gomma.

PAPIello




I carabnieri lo hanno ritrovato nell'ultimo numero di ScaricaBile

ScaricaBile 22



venerdì 16 ottobre 2009

Il conoscitore di pedofili


Esterno giorno. New York. Parata per il "Colubus Day". Il ministro La Russa sfila per le vie della grande mela a bordo di una maserati bianca, sventolando un tricolore e facendo ampi gesti con il naso. Sembra un carro allegorico.

Alcuni emuli di Piero Ricca, seguono il corteo, armati di cartelli,  urlando nei confronti del ministro: “Lo stato non può trattare con la Mafia!" e altre frasi anti-italiane.

Per tutta risposta, il ministro, con l'eloquenza di un blindato Lince gli risponde: “Mi ricordo, sei un pedofilo”. Non pago, rincara la dose: “Vergognati, mi ricordo cosa facevi, alle bambine”. Una risposta ministeriale ineccepibile.

Ma soprattutto: come fa La Russa a sapere? Che fosse per caso presente all'insano festino vestito da action man?


giovedì 15 ottobre 2009

Troppo buono



"Io sono troppo buono e giusto e vorrei che me lo riconoscessero".

Ok sei buono e giusto. Ora però levati il costume da Gesù Cristo che il 31 ottobre non è ancora arrivato.

mercoledì 14 ottobre 2009

Troppo divertente per essere vero

Nel post dell'altro giorno ipotizzavo la burla. Infatti si è trattato di un esperimento sociale.

In pratica, qualcuno ha voluto vedere quale sia lo scarto evolutivo fra le scimmie autistiche e alcuni dei nostri cari conpatrioti. Risultati incredibili...
“C’era gente che mi ha scritto per dire che i conti correnti erano incompleti, che doveva esserci un errore e se potevo dar loro quelli giusti”


martedì 13 ottobre 2009

L'ho sempre detto che la religione ottunde

Date un occhiata a questo:



Premesso che secondo me è troppo divertente per essere vero, si tratta di un sedicente comitato di gesuomani che propone la beatificazione dell'utilizzatore finale. Un po' come dare il premio "padre dell'anno" a Joseph Fritzl.

Avendo letteralmente sprecato 2 minuti della mia vita (ma la curiosità era troppa) a leggere il manifesto surrealista di questo sito, non posso fare a meno di riportarne i passi più toccanti.


1) Corso rapido di storia moderna:
"Alla fine degli anni ’80 quando il maligno ha smesso di appoggiare e sostenere l’impero eretico dell’Unione Sovietica si è rivolto ad altri per i suoi oscuri disegni. I prescelti erano meno riconoscibili come assistenti delle forze del male ma rispondevano a nomi che gli italiani onesti hanno tristemente imparato a conoscere: Massimo D’alema, Romano Prodi, Fassino, Bertinotti insieme alle Brigate Rosse a Osama Bin Laden ed alle sette legate alla pedofilia internazionale stavano cercando di prendere il potere in Italia e di costringere tutti ad una vita di miseria, di strupro morale e fisico, di violenza, fame e repressione. In una parola volevano imporre agli italiani il comunismo."
Ok. Già alla parola "maligno" le mie sinapsi hanno cominciato a ridere. Ma il pensare a D'Alema, Prodi, Fassino e Bertinotti che conversano amabilmente con le BR e Osama Bin Laden, durante un pedo-porno-pigiama-party con dei bambini cambogiani, è davvero troppo. Avrei voluto scriverlo io un pezzo così divertente.

2) Gesù, al confronto, era una mezza sega:
"Ma proprio quando il triste disegno del nemico di Dio si stava per realizzare è giunto un uomo capace di salvare noi tutti dalla fosca notte."
Non so voi, ma io ci vedo la trama del prossimo teo-film di Mel Gibson. Con lo stesso Mel nella parte di Berlusconi che parla con gli arbusti in fiamme, scaccia i giudici comunisti dal tempio e debella la piaga della prostituzione, rinchiudendo tutte le ragazze nel suo bagno.

3)L'incenso è peggio dell'LSD:
"Silvio Berlusconi è stato il nostro salvatore e merita più di chiunque altro italiano negli ultimi secoli di storia una beatificazione ufficiale da parte della nostra Santa Madre Chiesa."
Silvio beato subito! Silvio beato subito! Non perdiamo tempo per dio!
Anche se, col tempo che ci vuole per queste cose, credo sia meglio velocizzare la pratica: kill him now!

 ***

Per la serie "se li conosci li eviti" ecco i discepoli 2.0 del  nuovo messia:


venerdì 9 ottobre 2009

Freud docet


Obama nobel per la pace

Non sanno darsi spiegazione i sostenitori di Silvio Berlusconi.

Ma si sa, li a Oslo sono tutti comunisti.

Ghedini non vuole essere paragonato a Mangano

Nella splendida puntata di Anno Zero, andata in onda ieri sera, tra le sue vignette Vauro ne ha presentata una titolata: "Niente di Sospetto"


L'avvocato più oberato di lavoro in Italia ha fatto una smorfia come se gli avessero messo in mano uno stronzo caldo, e ha subito puntualizzato di stare attenti ai paragoni. Non ci tiene insomma ad essere paragonato alla mafia.

Si vede che hanno cambiato idea sul grande eroe.

mercoledì 7 ottobre 2009

Un pupazzo in sala stampa











In una conferenza stampa, Paolo Bonaiuti, ha presentato il testimonial per la campagna contro l'influenza H1N1. Si tratta di Topo Gigio.
Devo ammettere che, nonostante io non sia più un bambino, resto sempre affascinato dall'abilità con la quale viene fatto muovere questo pupazzo. E anche Topo Gigio è sempre una forza.

giovedì 27 agosto 2009

Discovery Science: Macchie Solari

Il sole ha poche macchie, gli esperti preoccupati. (Repubblica.it 26-08-2009)



Io questi esperti proprio non li capisco. Se il sole ha troppe macchie, tutti a preoccuparsi per gli effetti di una devastante tempesta solare. Se il sole ha poche macchie, tutti a proccuparsi per una possibile mini era glaciale. Se il sole sparisce cinque minuti dietro la luna, tutti a chiedersi se sia andato anche lui a giocare al superenalotto. Perché tutto questo allarmismo? Il mondo sta per finire? Per come siamo combinati non mi sembra che sia poi una cattiva idea.
Perché preoccuparsi di una tempesta magnetica che potrebbe distruggere tutti i nostri sistemi di comunicazione? Io l'ho sempre pensato che 400 Euro per un Iphone sono soldi buttati. Replicano gli esperti che questa tempesta magnetica vorrebbe dire anche la fine di tutto quello che è controllato dai computer, compresi i servizi elettrici, quelli idrici e di film porno sulla pay-tv. Significherebbe ripiombare nel medioevo!
A parte che in Vaticano non aspettano altro, c'è da dire che non sarebbe poi così male tornare ad apprezzare le giornate assolate, o un romantico cielo stellato, o le care vecchie epidemie di colera.
Adesso gli stessi catastrofisti disperati per le troppe macchie del sole, e che si erano già trasferiti in una grotta aspettando l'apocalisse magnetica, frignano preoccupati perché il sole non ha poi così tante macchie. Anzi, al momento ne ha meno di quante ne dovrebbe avere. Potrebbe quinsi arrivare una nuova era glaciale! Una notizia che letta ad Agosto, con 40 gradi all'ombra e il tuo soggiorno trasformato in un quadro di Dalì, non sembra così catastrofica.
Ma gli studiosi invece continuano a non essere mai contenti di quello che fa questo dannato Sole. Un po' come una prof. delle superiori: "Eh, signor Cosmo, suo figlio Sole è un ragazzo sveglio e intelligente, però non si applica. Potrebbe fare di più..."
Ora, a meno che non costruiscano una macchina in grado di dare schiaffoni sulla nuca del Sole, per "spronarlo" a fare di più, gli scienziati dovrebbero rassegnarsi e concentrare i loro sforzi su cose davvero importanti. Ad esempio inventare il teletrasporto.
Non è possibile che nel 2010 si debba ancora perdere tempo e denaro con aerei, areoporti e code ai metal detector per poter andare a fare un po' di sano turismo sessuale.

G.

martedì 30 giugno 2009

Berlusconi: "Su di me solo spazzatura"

Su un letto da qualche parte - "Spazzatura, non c'è niente da chiarire. E' solo spazzatura che spazzerò via come ho fatto con quella di Napoli". Così il premier ha risposto ai domestici dei tg nazionali che gli chiedevano quanto ghiaccio gradisse nel suo Negroni.

La "spazzatura" a cui allude il premier è ormai davanti agli occhi di tutti. Blocca il traffico, impedisce funzioni religiose, obbliga alla chiusura delle scuole, assedia cortili e abitazioni. E' emergenza in Italia e nella redazione di Studio Aperto. Emergenza vera. Duemila tonnellate di vagine solo a Roma. Molte migliaia nel resto dello stivale. Tanto che il governo ha deciso di riaprire alcune discariche e fiction rai perché non si sa più dove mettere queste aspiranti a qualcosa. Una mossa, quella varata dall'ultimo Consiglio dei ministri, che va di pari passo con la nomina del solito Guido Bertolaso a commissario speciale per l'emergenza fica. Il già impegnatissimo capo della Protezione Civile è ottimista: "In dieci giorni risolveremo la crisi. O la peggioreremo di nascosto".

Intanto in molte città vanno a fuoco i cassonetti. Le fiamme, alimentate dalle vagine, distruggono le auto parcheggiate, panchine, beni pubblici. La scorsa notte, nei pressi di Palazzo Grazioli a Roma, qualcuno ha appiccato il fuoco ad un cassonetto e le fiamme si sono mangiate anche Sandro Bondi che, nascosto nei paraggi, spiava con un binocolo le stanze del Premier. Nella stessa notte i vigili del fuoco hanno spento anche altri sette incendi divampati tutti in mezzo alle gambe del neo ministro Brambilla.

Grossi problemi anche in Costa Smeralda, dove il torrido clima estivo acuisce il problema. Le vagine, infatti, hanno invaso gran parte delle carreggiate stradali, dei pontili e dei litorali. I residenti di alcuni quartieri, unitamente con i commercianti, hanno annunciato forme di protesta se la situazione dovesse restare immutata. Ecco cosa ci hanno raccontato alcuni testimoni:


"C'era una barriera di fighe alta quattro o cinque metri e lunga venti, da lì non si poteva passare più, ho preso un'altra strada contromano e così ce l'ho fatta a uscire da Villa Certosa." (Pino l'arrotino)


"Io da giorni non ho più notizie di mio marito. Era andato a comprare le sigarette e non è più tornato. Sono preoccupata. Non vorrei che fosse rimasto bloccato tra tutte quelle montagne di chiappe e seni." (una signora disperata)


Certo in effetti è tanta. Però diciamo che se fai un piccolo sforzo riesci a conviverci” (il marito della signora precedente, la cui testa fa capolino tra quattro chiappe)



giovedì 18 giugno 2009

Iran

iran

In Iran l’opposizione e i suoi elettori stanno protestando con così tanta veemenza che Ahmadinejad rimpiange di non essere il capo del governo italiano.

 

I cortei contro il presidente sono ormai così numerosi e diffusi in tutto il paese che persino il Tg1 avrebbe difficoltà con la censura.

 

Se non dovessero funzionare i metodi repressivi, l’intelligence iraniana ha già pronto un piano alternativo per boicottare la protesta: infiltrare D’Alema tra i dirigenti del partito di opposizione.

Moda: Speciale Ronde

Il mood vigilantes si sviluppa secondo una precisa direttrice. Il rondista che verrà sarà romantico, con un occhio al passato, e vestirà indistintamente l’elmetto e il basco. Sarà guerriero metropolitano, ma anche cowboy e, perché no, marinaio.
ronde nere msiDolce e Gabbana, bandito con nostalgia il nero, hanno fatto sfilare la “milizia volontaria del nuovo millennio”. A farla da padrone è il colore kaki di giacca e camicia, a far risaltare la cravatta nera. I pantaloni militari modello desert sono comodi ed eleganti e ai piedi gli anfibi nero lucido sono di rigore. Il giaccone è casual e pieno di tasche per riporre comodamente i più svariati pregiudizi.
Donatella Versace presenta maschi che amano il potere, vestiti in mimetica grigio scura ma con la possibilità di giocare con altri capi dell’armadio come fasce in pelle, camicie grigie di seta o sofisticati pullover dolcevita in cachemire con sopra spillette colorate raffiguranti il faccione del duce con le orecchie di Mickey Mouse.
Se Missoni rilancia il baschetto “leonessa” con lo stemma del teschio e tibie incrociate luminosi, la Westwood riscopre la cultura germanica grazie ai suoi aitanti modelli ariani che sfilano al passo dell’oca indossando le divise delle SS impreziosite, però, da inserti e ricami colorati, come a voler stemperare l’austerità dell’olocausto. Non mancano le magliette ironiche con la scritta WAFER-SS .
Un po’ guerriero e un po’ cacciatore, il rondista di Prada indossa elmetti ricoperti di pelliccia, raffinati parka feldgrau e pantalone mimetico urban, adatti alle passeggiate nella periferica tundra milanese ma con una strizzatina d’occhio anche alla movida delle vie del centro.
Uomini carichi di sensualità squadrista quelli di Roberto Cavalli: camicia nera sulla quale spicca una fascia rossa con il ricamo della ruota solare, pantalone nero alla cavallerizza, bustina in panno nero con aquila imperiale romana. Perfetti per spedizioni punitive nella romantica cornice dei fori imperiali.
I modelli di Valentino vestono come personaggi famosi; elegantissimo nella sua divisa da terzo Reich, il Charlie Chaplin del film “il grande dittatore”, che danza in passerella lanciando in aria un mappamondo dal quale sono stati cancellati i paesi in via di sviluppo.
falettiPer quanto riguarda gli accessori, il trend è unico: grosse e pesanti torce nere che si abbinano perfettamente ai guanti in pelle, oltre che essere di gran lunga più resistenti dei classici manganelli di plastica. Gli occhiali da sole sono modello Poncherello. Tonto ma con stile.
Insomma, la moda da regime diventa democratica, da passeggio, con una possibilità pressoché infinita di giocare con abbinamenti di stili e di colori. Nessuno si dovrà stupire nel vedere per le strade delle nostre città omoni sessualmente repressi indossare divise carnevalesche che, sotto un alone di legalità, nascondono la violenza culturale del razzismo e della xenofobia che si accompagna naturalmente con una ignoranza da guinness.
***
Pezzo uscito sul numero 17 di ScaricaBile, la rivista satirica più sconcia del presidente del consiglio

giovedì 28 maggio 2009

Autobus

Cosa c’è di peggio di una giornata afosa? Forse solo una giornata afosa trascorsa su un autobus. Ma di sicuro, entrambe sono preferibili ad una giornata afosa su un autobus con Franceschini.
L’altro giorno ero a Roma e, non so se ve l’ho già detto, faceva un caldo boia. Così caldo che avevo le tasche dei pantaloni allagate dal sudore.
Non ricordo cosa attirò totalmente la mia attenzione inducendomi a varcare le portiere, (di sicuro doveva essere qualcosa con almeno una quarta di reggiseno e una maglietta piuttosto attillata), sta di fatto che, contro qualsiasi forma di pensiero razionale, mi trovavo a bordo dell’ottantasettebarrato alle 14,30 del pomeriggio. Persino l’inferno, al confronto, sembrava un’alternativa interessante.
Ma ormai la cazzata era fatta. Non potevo certo tirare il freno di emergenza per scendere al volo; si trovava alle spalle di un ippopotamo umidiccio, intento a divorare un sandwich al non-so-bene-cosa. Se c’è una cosa che ho imparato da Animal Planet, è che non bisogna mai disturbare gli animali durante i pasti. A meno che non sia tu il pasto, ovviamente. Così non mi rimaneva altro da fare che aspettare la prossima fermata o in alternativa morire all’istante.
Mentre ero li, aggrappato ad un finestrino, pensando a Simone Arrigoni e tentando di battere il suo record di apnea, notai uno strano movimento nel corridoio dell’autobus. Un uomo, in polo bianca con chiazze ascellari e calzoni color opposizione, si muoveva tra i passeggeri stringendo mani e scambiando convenevoli con le varie forme di vita presenti a bordo.
Certo che ha un bel coraggio – pensai. Chi diavolo poteva essere così disperato da fare una cosa del genere?
Ma lei è Dario Franceschini! – esclamò all’improvviso una suora (o un pinguino vestito da donna), orgogliosa di essere stata la prima a riconoscerlo.
Incredibile. Mi trovavo su uno zoo umano semovente, alle 14,38 di una giornata calda come un bengalese incendiato da giovani nazifascisti de’ noantri, in compagnia di Dario Franceschini e della sua idea di campagna elettorale. E tutto per colpa di un paio di tette!
Contrariamente a quanto auspicato nelle mie preghiere, il sedicente leader del PD mi si avvicinò avvalorando così tute le tesi di Nietzsche riguardo la presunta morte di dio.
Salve ragazzo! Come va? – mi intimò con fare amichevole. Aveva un sorriso accomodante e un accento emiliano che lo rendevano quasi vero. Mi diede la mano. Era quella di un manichino. Cercava di fare il simpatico per accattivarsi le simpatie dei giovani. Pessimo.
Finsi divertimento mentre pensavo a qualcosa di cordiale da dire per mandarlo affanculo. Poi però decisi di dargli una possibilità.
Onorevole, che ci fa di bello su un autobus – gli chiesi con aria viziata.
Sono qui per parlare con la gente. Vedi giovane potenziale elettore, un uomo politico ha il dovere di rispondere alle domande e di dire la verità. Non come fa quel Berlusconi. Io non andrei mai con una minorenne. Non ti sembra un’ottima ragione per votare il PD?
Scusi onorevole, ma non è che vi state concentrando troppo sulla questione Noemi? In questi anni Berlusconi ha avuto decine di vicende giudiziarie dalle quali è uscito in maniera piuttosto discutibile senza che voi faceste tutto questo casino. Avete pensato a 10 domande su Noemi ma ce ne sarebbero almeno 999 su tutti gli altri suoi magheggi.
Ti ho già detto che Noemi era alla festa del milan?
Se le dico che la voto mi lascia in pace?
Noi siamo un partito liquido nel quale tutti gli italiani possono rispecchiarsi.
Credo che racimolerebbe più consensi se salisse sul tetto di quest’autobus e fondasse un nuovo partito. Mi scusi ma ora la devo salutare. Ho lasciato il gatto nel mondo reale.

Non appena sentì le porte aprirsi mi fiondai giù dal mezzo tirando finalmente un sospiro di sollievo misto a particolato. Ero ancora vivo. Scosso ma felice, mi voltai a guardare l’autobus che si allontanava all’orizzonte con quel suo caratteristico colore arancione, il rumore assordante, un uomo sopra il tetto… – un uomo sopra il tetto? Franceschini scendaaaaa!

***
Questo articolo lo trovate anche su ScaricaBile N16
***

mercoledì 13 maggio 2009

Photoshop


Repubblica: Noemi, foto del book ritoccate.

“A 15 anni il suo culetto non era così” ha rivelato Berlusconi.

sabato 9 maggio 2009

Giornata della memoria

Commosso dalla stretta di mano tra le vedove Pinelli e Calabresi, Napolitano ha subito organizzato per domani un’incontro tra la vedova Moro e Livia Andreotti.

Moro

***
(Pubblicata anche sul Blog di Daniele Luttazzi. Mi vanto peggio di Berlusconi…)

venerdì 1 maggio 2009

Febbre suina

Febbre suina, il ministro Zaia garantisce: “i nostri maiali sono assolutamente sicuri“. Sollievo per Borghezio.

borghezio

venerdì 10 aprile 2009

A L’Aquila si continua a scavare tra le macerie alla ricerca di altri ascolti record per il TG1.



venerdì 27 marzo 2009

In caso di emergenza seguite il sentiero luminoso

pope picsNon so se l’avete saputo, dato che i telegiornali in genere non ne parlano, ma la settimana scorsa il papa è andato in Africa. Da quelle parti non vedevano un tedesco girare su un’auto blindata dai tempi di Rommel.

Ad ogni modo, questa visita in Africa del papa è stata molto interessante. Durante il suo tour in Camerun e Angola il pontefice ha tenuto alcune messe negli stadi, visitato gli ammalati, incontrato i fans, firmato autografi. Insomma le classiche cose che fanno i leader spirituali con numerosi seguaci, o Bono Vox quando non scrive canzoni.
Ma quello che sicuramente ha fatto più discutere sono state le dichiarazioni di Ratzinger sull’uso del profilattico nella lotta contro l’AIDS. Parole forti che hanno suscitato le critiche di mezza Europa. Idioti esclusi.

Durante il volo di andata, infatti, i giornalisti presenti a bordo si sono accapigliati per intervistare il santo padre sui temi più importanti di questo suo viaggio: dal problema della pandemia di AIDS, all’aumento del prezzo dei diamanti.
E proprio alla domanda su come intenda affrontare il problema della diffusione dell’AIDS il papa ha risposto:
«… non si può superare con la distribuzione di preservativi che, al contrario, aumentano il problema».

Sbigottimento generale tra i giornalisti, panico tra gli accompagnatori. Qualche prete è stato visto indossare il giubbotto di salvataggio temendo il peggio. Il papa ha detto senza mezzi termini che i preservativi non servono a combattere l’AIDS, e anzi aumentano il problema. Secondo Ratzinger serve invece un comportamento umano morale e corretto. Esattamente quello che insegnano al corso di immunologia.
Devo dire che in un certo senso io sono d’accordo. Distribuire i preservativi alle persone non basta per prevenire l’AIDS, bisogna anche farglieli mettere!
E Joseph non è forse il più adatto ad insegnare come vanno usati. - Scusi Santità, guardi che non sente niente perché se li è messi sulle orecchie -


Per Benedetto decimosesto i preservativi non sono dunque efficaci, e per molti fedeli questo è un giudizio tecnico più che affidabile. (E sono le stesse persone che sanno che il papa non ne ha mai preso in mano uno!).
Ma quando si parla di religione non ci si può aspettare che venga tirata in ballo la logica. La logica è per la religione quello che la Kriptonite è per Superman. Provate ad avvicinare la logica a uno di questi fondamentalisti cristiani, vi accorgerete subito degli effetti: occhi sbarrati, sudore freddo, irritabilità e immediata accusa di stregoneria (o come amano chiamarla adesso: relativismo).

La religione da sempre preferisce la superstizione alla scienza; la divinazione delle ossa di abbacchio alla ricerca scientifica. Studi recenti hanno però dimostrato che gli unici preservativi inefficaci sono quelli bucati. Dai preti.

Naturalmente, dopo lo shock suscitato da queste dichiarazioni, i papomani più sfegatati si sono precipitati sul camion dei pompieri parlando di “travisamento” delle parole del santo padre. Pensate, un travisamento così evidente che Il Vaticano, nel pubblicare la trascrizione integrale dell’intervista, ha dovuto modificare le parole pronunciate realmente da Benedetto XVI sui preservativi. Non che la cosa mi sorprenda, del resto non è la prima volta che modificano le scritture secondo le loro esigenze.

Il direttore dell’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, ha parlato addirittura di «polemiche spinte fino all’insulto e alla distorsione dei fatti da parte di media». Una dichiarazione che dimostra che l’Osservatore Romano forse dovrebbe dare un occhiata in giro e smetterla di fissare di continuo le nudità degli affreschi nella cappella sistina.
-

Altre opinioni da ricordare…

Silvio Berlusconi ha detto: «Difendiamo la libertà della Chiesa anche quando si trova a proclamare principi e concetti lontani da quelle che sono le opinioni che vanno di moda tra intellettuali e giornalisti».
Per Berlusconi quindi la scienza è una moda. La cosa non mi sorprende dato che l’unica ricerca scientifica su cui Berlusconi ha investito è quella sui capelli artificiali.
-

Pier Ferdinando Casini: «Contro Benedetto XVI c’è la manina di qualche massoneria internazionale impegnata a negare l’affermazione delle radici cristiane in Occidente».
Si Pierferdi, sono gli alieni di Scientology.
-

Franco Frattini: «Non commento le parole del Papa».
Un ministro degli esteri che non commenta le dichiarazioni fatte da un capo di stato estero. Quando c’è da fare il suo lavoro Frattini è sempre in vacanza.
-

Carlo Giovanardi: «Il pontefice ha parlato come un buon padre di famiglia che ai figli insegna che, prima di tutto, per evitare rischi ci vuole una gestione intelligente della propria sessualità».
Me lo vedo Giovanardi da adolescente, chiuso nella sua cameretta, sdraiato sul suo lettino, intento a farsi una “gestione intelligente della sua sessualità”.
-

Tornando alla cazz… alla dichiarazione di Ratzinger sull’inefficacia dei preservativi nella lotta all’AIDS, la cosa che trovo veramente assurda è che a parlare di come si affronta un problema sanitario non sia un medico ma un uomo che indossa un cappello buffo. Il fatto che Ratzinger talvolta si aggiri tra i malati con il bastone papale non fa di lui il dott.House!
Ognuno con il proprio mestiere. Un medico non dice la sua su come vanno condotte le omelie o in quale parrocchia vanno spostati i preti con la patta della tonaca sempre aperta.

Non si può fare disinformazione scientifica. Non si può dire che il preservativo non serve a combattere l’AIDS e anzi peggiora il problema. E non conta niente che a dirlo sia il papa e lo faccia a diecimila metri dal suolo. Se il Ratzinger volesse farmi credere alle sue parole dovrebbe prima librarsi in aria con le sue sole forze. Troppo comodo usare l’aereo.

In questa faccenda il rischio più grave è proprio quello che i fedeli più assidui prendano le parole del pontefice come verità incontrovertibili, e si comportino di conseguenza.
C’è gente pericolosa la fuori, e la riprova è che ancora nel 2009 ci sono fondamentalisti cristiani fermamente convinti che l’AIDS sia la punizione che dio ha creato per gli omosessuali. Andiamo, è ridicolo! Lo sanno tutti che la punizione di dio per gli omosessuali è Cristiano Malgioglio.

***
Pezzo apparso a Bernadette mentre leggeva lo ScaricaBile n°12

***

ScaricaBile