martedì 16 febbraio 2010

L'Italia dei val... uhm?

Dopo più di dieci anni l'Italia dei Valori è cambiata. Di Pietro stesso ha esclamato che non è più un movimento di piazza ma un'alternativa di governo. Certo, per effettuare questa trasformazione si è dovuti ricorrere a qualche piccola modifica. Roba di poco conto come togliere i valori, ad esempio. Massì, dai. Alla fine erano solo d'impaccio e te li ritrovavi sempre sparsi sopra il pavimento. Dovevi fare le gimcane per andare da qualsiasi parte.
Non mancano però i mugugni. C'è chi obietta che in questo modo si rischia di rovinare la ben oliata macchina elettorale. Li posso capire; costerà un bel po' di soldi cambiare il nome su tutte le tessere, le sedi e i cartelloni elettorali. Però non è detto che sia un problema insormontabile. No? Basterà indire un concorso per il nome. Poi c'è addirittura Bersani che si è offerto di darci una mano ad oliare tutto il sistema. L'ho visto che sistemava dietro le quinte un bidone da cinquanta litri di partito liquido.
E quando De Luca è salito sul palco e si è messo a nudo davanti all'assemblea, nessuno si è scandalizzato per le sue vergogne bene in vista, e neanche per il suo pene visibilmente più piccolo rispetto a quello degli altri indagati.
Il buon Tonino si è così rivolto all'assemblea: “chi volete che sia candidato alle regionali: Gesù o De Luca?”
Un fragoroso rombo di peti da acclamazione ha così accompagnato la candidatura di De Luca, che obiettivamente è l'inquisito ideale da contrapporre agli amici di Cosentino. Nessuno però ha notato che, in mezzo all'assemblea, travestiti da esseri umani, c'erano anche Gasparri e Quagliariello che hanno scorreggiato più forte di tutti.


BACKSTAGE:
Ecco cosa si sono detti Di Pietro e De Luca dietro le quinte, prima del grande show.

Tonino: Quindi restiamo che se ti condannano ti dimetti. Ok?
De Luca: Certo. Ehm... naturale. Me ne andrò se arriverà una condanna in casszn.
T: Cosa?
D: Cosa cosa?
T: Non ho capito quello che hai detto.
D: Ho detto che me ne andrò se mi condanneranno.
T: Ottimo.
D: In cass..ne... cof! cof!
T: Cosa? Non ti capisco.
D: E chi ha parlato?
T: Hai detto qualcosa tipo cassazione, cazzarone. Non si capiva.
D: No, niente. Dicevo che se me ne andrò se dovesse arrivare una condanna.
T: Si, ma dopo hai detto un'altra cosa.
D: Sei sicuro? Non mi pare.
T: Eppure mi è sembrato.
D: No, E' che ho un po' di raucedine. Dietro le quinte c'erano degli spifferi.
T: Sarà stato il vento di cambiamento portato da Bersani.
D: Si, come no.
T: Allora adesso usciamo fuori e ci abbracciamo. Tu però se il tribunale decide, fai un passo indietro.
D: Ti ho detto si. No? Passo indietro dopo la condanna. In cass.. cof! cof! cof!
T: Sicuro di stare bene?
D: Sto meglio di Berlusconi.
T: E che c'azzecca mo Berlusconi?
D: Quelli di ScaricaBile mi hanno detto che dovevo nominarlo almeno una volta.
T: Vabbè. Quindi mi posso fidare?
D: Certo. Te lo giuro sulla testa del PD.
T: Quale?
D: Una a scelta.

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