giovedì 28 maggio 2009

Autobus

Cosa c’è di peggio di una giornata afosa? Forse solo una giornata afosa trascorsa su un autobus. Ma di sicuro, entrambe sono preferibili ad una giornata afosa su un autobus con Franceschini.
L’altro giorno ero a Roma e, non so se ve l’ho già detto, faceva un caldo boia. Così caldo che avevo le tasche dei pantaloni allagate dal sudore.
Non ricordo cosa attirò totalmente la mia attenzione inducendomi a varcare le portiere, (di sicuro doveva essere qualcosa con almeno una quarta di reggiseno e una maglietta piuttosto attillata), sta di fatto che, contro qualsiasi forma di pensiero razionale, mi trovavo a bordo dell’ottantasettebarrato alle 14,30 del pomeriggio. Persino l’inferno, al confronto, sembrava un’alternativa interessante.
Ma ormai la cazzata era fatta. Non potevo certo tirare il freno di emergenza per scendere al volo; si trovava alle spalle di un ippopotamo umidiccio, intento a divorare un sandwich al non-so-bene-cosa. Se c’è una cosa che ho imparato da Animal Planet, è che non bisogna mai disturbare gli animali durante i pasti. A meno che non sia tu il pasto, ovviamente. Così non mi rimaneva altro da fare che aspettare la prossima fermata o in alternativa morire all’istante.
Mentre ero li, aggrappato ad un finestrino, pensando a Simone Arrigoni e tentando di battere il suo record di apnea, notai uno strano movimento nel corridoio dell’autobus. Un uomo, in polo bianca con chiazze ascellari e calzoni color opposizione, si muoveva tra i passeggeri stringendo mani e scambiando convenevoli con le varie forme di vita presenti a bordo.
Certo che ha un bel coraggio – pensai. Chi diavolo poteva essere così disperato da fare una cosa del genere?
Ma lei è Dario Franceschini! – esclamò all’improvviso una suora (o un pinguino vestito da donna), orgogliosa di essere stata la prima a riconoscerlo.
Incredibile. Mi trovavo su uno zoo umano semovente, alle 14,38 di una giornata calda come un bengalese incendiato da giovani nazifascisti de’ noantri, in compagnia di Dario Franceschini e della sua idea di campagna elettorale. E tutto per colpa di un paio di tette!
Contrariamente a quanto auspicato nelle mie preghiere, il sedicente leader del PD mi si avvicinò avvalorando così tute le tesi di Nietzsche riguardo la presunta morte di dio.
Salve ragazzo! Come va? – mi intimò con fare amichevole. Aveva un sorriso accomodante e un accento emiliano che lo rendevano quasi vero. Mi diede la mano. Era quella di un manichino. Cercava di fare il simpatico per accattivarsi le simpatie dei giovani. Pessimo.
Finsi divertimento mentre pensavo a qualcosa di cordiale da dire per mandarlo affanculo. Poi però decisi di dargli una possibilità.
Onorevole, che ci fa di bello su un autobus – gli chiesi con aria viziata.
Sono qui per parlare con la gente. Vedi giovane potenziale elettore, un uomo politico ha il dovere di rispondere alle domande e di dire la verità. Non come fa quel Berlusconi. Io non andrei mai con una minorenne. Non ti sembra un’ottima ragione per votare il PD?
Scusi onorevole, ma non è che vi state concentrando troppo sulla questione Noemi? In questi anni Berlusconi ha avuto decine di vicende giudiziarie dalle quali è uscito in maniera piuttosto discutibile senza che voi faceste tutto questo casino. Avete pensato a 10 domande su Noemi ma ce ne sarebbero almeno 999 su tutti gli altri suoi magheggi.
Ti ho già detto che Noemi era alla festa del milan?
Se le dico che la voto mi lascia in pace?
Noi siamo un partito liquido nel quale tutti gli italiani possono rispecchiarsi.
Credo che racimolerebbe più consensi se salisse sul tetto di quest’autobus e fondasse un nuovo partito. Mi scusi ma ora la devo salutare. Ho lasciato il gatto nel mondo reale.

Non appena sentì le porte aprirsi mi fiondai giù dal mezzo tirando finalmente un sospiro di sollievo misto a particolato. Ero ancora vivo. Scosso ma felice, mi voltai a guardare l’autobus che si allontanava all’orizzonte con quel suo caratteristico colore arancione, il rumore assordante, un uomo sopra il tetto… – un uomo sopra il tetto? Franceschini scendaaaaa!

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Questo articolo lo trovate anche su ScaricaBile N16
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