martedì 20 ottobre 2009

Colecisti #2

Omofobia:
Bocciata la proposta di legge per l'aggravante di discriminazione sessuale. Per Vietti (UDC) e per il resto del gregge, il testo sarebbe ambiguo. “Orientamento sessuale” non sarebbe, infatti, un termine abbastanza chiaro per definire i “ricchioni”. Inoltre la formulazione della legge creerebbe disuguaglianza nei confronti di altre categorie sociali a rischio come gli anziani, i disabili e i tifosi di calcio.
La Binetti (PD) si è difesa dicendo: “Per come era formulata la legge, le mie opinioni sull'omosessualità, e quelle di tante altre persone, potevano essere individuate come un reato”.
No cara Binetti, le sue opinioni sui gay, secondo quanto sosteneva un certo Gesù Cristo, potrebbero essere individuate come un peccato. Peccato mortale. Brucerebbe all'inferno, se solo esistesse.
La Binetti ha detto di “sentirsi perseguitata”. In effetti ci sarebbe un uomo con la barba che dall'alto la osserva per tutto il giorno.
Venendo alle buone notizie, l'ONU ritiene che l'Italia abbia fatto un passo indietro nel campo dei diritti civili. E adesso è due posizioni davanti alla Germania Nazista.
Certo, non siamo ai livelli di quei paesi dove tutt'ora l'omosessualità è considerata un reato, ma la legislatura è ancora lunga.
Intanto l'altro giorno ci sono state altre aggressioni contro i gay a Roma. Ma bisogna ammettere che la giunta Alemanno non c'entra. Erano tutti in riunione in quel momento.
In Italia non c'è alcun problema omofobia. Il vero problema sono gli omosessuali.



Mesiano:
Il giudice civile che di recente ha condannato la Finivest a risarcire la CIR, per la brutta vicenda di corruzione nel lodo Mondadori, si chiama Raimondo Mesiano. Lo dico nel caso vi fossero sfuggiti gli ultimi anatemi voodoo fatti da Marina Berlusconi.
Il Lodo Mondadori, invece, è quella sentenza arbitrale che consegnava di fatto la Mondadori a Berlusconi, grazie ad una grossa somma di denaro che gli avvocati Fininvest: Previti, Acampora e Pacifico, infilarono dentro gli slippini dei conti esteri del giudice Metta, colui che scrisse la suddetta sentenza. E questo lo scrivo nel caso voi foste spettatori di Porta a Porta (adoro Vespa, l'unico messia del giornalismo che riesce a confezionare un servizio sul lodo Mondadori nel quale si cita il nome del corrotto Metta, ma ci si dimentica di dire chi, secondo sentenza definitiva della Cassazione, materialmente diede i soldi a metta: ovvero Previti & Friends).
Di recente, è accaduto che il CSM abbia promosso il giudice Mesiano. Sia per anzianità che per la freddezza con cui ha saputo affrontare le pressioni prima di questa importante sentenza. Per festeggiarne la promozione, i parlamentari della maggioranza e i dipendenti Mediaset (anche se è difficile scorgere le differenze), hanno pensato bene di infangare un po' la sua persona.
A volte si assiste a casi di umorismo involontario”, ha esclamato Gasparri davanti ad uno specchio.
Per il ministro alla cultura Bondi “la realtà supera l'immaginazione”. Infatti Bondi è davvero il ministro alla cultura.
Brachino, a Mattino 5 (la trasmissione che rende il coma un'esperienza interessante), ha lanciato un bel servizio sulle “presunte strane abitudini” del giudice Mesiano. In pratica viene mostrato il giudice che va dal barbiere, cammina per strada, si siede nel parco. Tutte operazioni che la gente normale come Brachino evidentemente non fa. O se le fa, ha il buon gusto di farle indossando un costume da coniglio rosa con una maschera antigas. Ma niente calzini turchesi, per dio!
Ad ogni modo, quello che mi ha lasciato veramente stupito è stato che non hanno detto che Mesiano è un rom-ebreo-omosessuale-sieropositivo. Ma per quello c'è sempre Studio Aperto delle 18.00.

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